Avvocata accoltellata nel suo studio a Milano. Urla il nome dell’aggressore
Poco dopo essere stata accoltellata, con una larga chiazza di sangue sui vestiti, all’altezza dell’addome, e mentre i medici la stavano accompagnando verso l’ambulanza, l’avvocata Paola Marioni, 57 anni, è riuscita a pronunciare un nome. L’ha ripetuto più volte. E da quell’indicazione è partita poco dopo le 19 di ieri l’indagine della polizia alla ricerca […]
Poco dopo essere stata accoltellata, con una larga chiazza di sangue sui vestiti, all’altezza dell’addome, e mentre i medici la stavano accompagnando verso l’ambulanza, l’avvocata Paola Marioni, 57 anni, è riuscita a pronunciare un nome. L’ha ripetuto più volte. E da quell’indicazione è partita poco dopo le 19 di ieri l’indagine della polizia alla ricerca dell’uomo che ha aggredito la professionista nel suo studio, un seminterrato in via dei Pellegrini, piccola strada del centro di Milano, una traversa di corso di Porta Romana. La donna ha anche l’abitazione nello stesso stabile. Subito dopo l’aggressione è riuscita a chiedere aiuto a un inquilino, che ha sentito le sue urla dall’androne del palazzo e ha chiamato i soccorsi. In quel momento la donna riusciva ancora a parlare, tanto che in un primo momento l’ambulanza l’ha portata al Policlinico in «codice giallo» (quello di media gravità), ma una volta in ospedale le condizioni dell’avvocatessa si sono molto aggravate e il codice è passato a «rosso»: nella tarda serata era ancora in sala operatoria. I poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale e della Squadra mobile hanno a lungo cercato tra i cespugli e le magnolie nel cortile dello stabile, ma probabilmente l’aggressore ha portato via con sé il coltello. In zona ci sono almeno un paio di telecamere che potrebbero aver ripreso qualche immagine utile. Oltre al nome pronunciato dall’avvocata, i poliziotti si stanno concentrando sul suo lavoro. Negli ultimi anni Paola Marioni s’è occupata spesso di aste e recupero crediti, e più volte è stata nominata dal Tribunale civile nel ruolo di custode giudiziario per apparta menti e stabili pignorati. L’ipotesi prevalente, al momento, è che l’aggressione sia legata al suo lavoro o ai suoi incarichi. Anche l’«agenda» della professionista dovrebbe fornire qualche spunto, perché ad aggredirla potrebbe essere stata una persona con la quale aveva fissato un appuntamento, l’ultimo del suo pomeriggio. Fino alle prime ore della notte la polizia Scientifica ha esaminato lo studio dell’avvocata: due tende a coprire le finestre del seminterrato verso la strada; all’interno, alcuni quadri alle pareti e un’ampia scrivania, con i fascicoli ben ordinati sul piano di lavoro, come ancora in ordine negli scaffali è stata trovata la maggior parte dei documenti. Quando ha aperto la porta al suo aggressore, in quelle ampie stanze ben illuminate dalla luce chiara dei faretti sul soffitto, l’avvocata Paola Marioni era da sola. (Corriere della Sera)