Barca affondata al largo di Capri, il racconto dei sopravvissuti:

15 luglio 2017 | 13:05
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Barca affondata al largo di Capri, il racconto dei sopravvissuti:

15/07/2017 – Due sopravvissuti per miracolo, mentre il terzo uomo non ce l’ha fatta. Il mare fino ad ora ancora non ha restituito il suo corpo. Il naufragio al largo di Capri – vicino alla cosiddetta secca delle vedove – di una piccola barca di 9 metri con tre persone a bordo, partita da Nisida e […]

15/07/2017 – Due sopravvissuti per miracolo, mentre il terzo uomo non ce l’ha fatta. Il mare fino ad ora ancora non ha restituito il suo corpo. Il naufragio al largo di Capri – vicino alla cosiddetta secca delle vedove – di una piccola barca di 9 metri con tre persone a bordo, partita da Nisida e diretta per una battuta di pesca tra Capri e Ischia, dalle parole dei sopravvissuti, individuati in mare da un elicottero della polizia e soccorsi da una motovedetta della guardia costiera-capitaneria di porto di Capri.
«Mi sento un miracolato, ancora qualche ora in mare e non ce l’ avrei fatta, avrei mollato», dice a La Repubblica Vincenzo Solano, 70 anni, rimasto per quasi 20 ore aggrappato a tavole di vetroresina in balia delle onde. Il pensionato, ex dirigente dell’esattoria comunale ed esperto di barche e navigazione, quasi non crede di essere sulla terraferma. Racconta com’è sopravvissuto al naufragio. La barca è colata a picco da poppa in una manciata di secondi. Solano si è ritrovato in acqua senza riuscire ad afferrare un giubbotto: addosso solo il costume e la stanchezza di una giornata di pesca. Accanto a lui c’era Danilo Piscopo, l’ attore 28enne che al momento del naufragio ha tirato fuori dalla cabina il proprietario della barca, Silvio Iodice, 89 anni, ex primario di otorinolaringoiatria, persona molto nota e stimata a Napoli, afferrandolo per un braccio. Solano e Piscopo hanno nuotato anche per il professore per un tratto. Ma nonostante l’aiuto degli amici, l’anziano allo stremo delle forze non ce l’ha fatta. Lo hanno visto andare giù.
«Siamo usciti in una giornata di calma insieme al professore per dedicarci a una battuta di pesca – racconta a Il Mattino Danilo Piscopo, il più giovane dei sopravvissuti, ripercorrendo le fasi del naufragio – ma mentre eravamo molto lontano dalla costa il natante ha iniziato ad imbarcare acqua ed in pochissimi minuti è andato a fondo. Non so quale è stato il motivo dell’affondamento, eravamo al largo dove il mare è profondo e la barca non ha urtato da nessuna parte».
«L’Again – continua – è affondata rapidamente e non abbiamo potuto aggrapparci a niente, anche noi tre siamo andati subito sotto. Ho afferrato quello che riuscivo a portare a galla, mentre Vincenzo era già fuori dalla barca. Il professore però non è riuscito ad uscire in tempo, ho cercato di aiutarlo e piazzarlo sul ciambellone, una piccola zattera dove l’ abbiamo poggiato mentre io e Vincenzo siamo rimasti aggrappati a questa zattera di fortuna sino a quando è calato il buio e ci siamo allontanati dalla barca che stava affondando».
Continuano le ricerche del corpo dell’anziano professore.