Cava de’ Tirreni. L’Eremo di San Martino in balìa dei ladri e dell’incuria
Cava de’ Tirreni. Furti di rame e materiale elettrico all’Eremo di San Martino: nella notte tra sabato e domenica ignoti hanno saccheggiato lo storico edificio – oggetto qualche anno fa di parziale restauro e oggi in attesa di ulteriori fondi per ultimare la riqualificazione – trafugando grondaie e cavi dell’illuminazione lungo il sentiero che conduce […]
Cava de’ Tirreni. Furti di rame e materiale elettrico all’Eremo di San Martino: nella notte tra sabato e domenica ignoti hanno saccheggiato lo storico edificio – oggetto qualche anno fa di parziale restauro e oggi in attesa di ulteriori fondi per ultimare la riqualificazione – trafugando grondaie e cavi dell’illuminazione lungo il sentiero che conduce al luogo di culto. Circostanze, queste, che hanno innescato l’inevitabile malcontento dei residenti della popolosa località, da anni impegnati personalmente, grazie anche al coinvolgimento del parroco locale don Francesco Della Monica, nella salvaguardia e tutela di uno degli edifici più storici del territorio. «A chi, forse per 50 euro di ricavo, ha rubato le grondaie di rame all’Eremo e il filo che illuminava la strada per salire a San Martino, con paternità e rispetto, dico: la prossima volta invece di rovinare gli stenti dei devoti venite da me che provvedo io e non rischiate neanche di rompervi il collo. Grazie per il disagio che avete procurato». Questo il commento di don Francesco della Monica, parroco di Santa Maria del Rovo e responsabile dell’Eremo di San Martino, che nella giornata di domenica ha rinvenuto i danni subiti e diffuso le foto di quanto provocato alla struttura. Il furto subito ha riacceso di conseguenza i riflettori sulla necessità di intervenire in maniera incisiva sull’ultimazione dei lavori di riqualificazione dell’Eremo e sull’esigenza di aprire al pubblico il tratto di strada – attualmente privato – che conduce alla storica chiesa. Proprio da Palazzo di Città, nei giorni scorsi, hanno fatto sapere che si starebbe avviando a conclusione l’annosa questione della strada di accesso all’Eremo, impedita al transito ad uso pubblico per l’opposizione promossa da un residente. A quanto pare, su interessamento del consigliere delegato al patrimonio Anna Padovano Sorrentino, l’amministrazione ha messo in essere due linee di intervento. «Con un lavoro certosino e di grande determinazione – ha spiegato Sorrentino – sono stati raggiunti due importanti obiettivi, il superamento di tutte le criticità connesse al tratto di strada di accesso all’eremo e l’ammissione a un finanziamento di 850.000 euro per il completamento del restauro». Dopo l’espletamento di tutte le procedure tecnico legali, da parte del Servizio toponomastica e dell’Avvocatura comunale, la classificazione definitiva quale strada vicinale ad uso pubblico sarà portata all’attenzione del prossimo consiglio comunale per l’approvazione. Intanto, dopo un intervento di conservazione e messa in sicurezza nel 2014, il progetto di completo recupero dell’eremo di San Martino (di cui si hanno memorie risalenti all’anno 839, possedimento dell’Abbazia Benedettina Santissima Trinità fino al 1513, poi un lungo declino fino al bombardamento del 1943 ed il successivo abbandono) è stato finanziato dalla Regione Campania, nell’ambito dei fondi di rotazione, per un importo di 850.000 euro. (La Città)