Cilento. Acqua razionata, crisi più grave all’interno. Polemica contro gestori
Nel Cilento si fa sempre più preoccupante il problema della scarsità idrica che sta tenendo, da mesi, con il fiato sospeso operatori turistici, villeggianti e residenti. «Nel Cilento l’acqua è disponibile in grandi quantità – afferma il presidente di Consac gestioni idriche, Gennaro Maione – ma le reti idriche locali, come del resto su tutto […]
Nel Cilento si fa sempre più preoccupante il problema della scarsità idrica che sta tenendo, da mesi, con il fiato sospeso operatori turistici, villeggianti e residenti. «Nel Cilento l’acqua è disponibile in grandi quantità – afferma il presidente di Consac gestioni idriche, Gennaro Maione – ma le reti idriche locali, come del resto su tutto il territorio nazionale, versano in pessimo stato». Chiarisce che «la responsabilità di tale situazione, tuttavia, non è imputabile a Consac, cui è assegnato un ruolo gestionale delle infrastrutture comunali e regionali. Anzi Consac, insieme agli utenti, è il soggetto maggiormente danneggiato dalla generale situazione di obsolescenza in cui versano gli impianti» visti i continui interventi di manutenzione che il Consorzio vallese deve compiere. Cita a sostegno della sua tesi i problemi dell’acquedotto Faraone, che misura 70 chilometri di tubature «per il quale sono state avanzate istanze di finanziamento, progetti e relativi adeguamenti senza che siano pervenute risposte concrete dagli enti competenti». Gli unici interventi realizzati sulla condotta sono stati effettuati per un ammontare di circa un milione di euro con fondi del ministero dell’Ambiente e fondi propri del gestore, «ma sono ben poca cosa rispetto al fabbisogno reale». Lamenta anche di aver richiesto all’Ato e alla Regione Campania «l’assegnazione di potabilizzatori che, in quanto opere destinate al servizio idrico integrato, dovrebbero essere assegnate all’azienda gratuitamente. Anche in questo caso, per tutta risposta, silenzio». Nei giorni scorsi gli ex sindaci di Montecorice e San Mauro Cilento, Giuseppe Tarallo e Giuseppe Cilento, avevano puntato il dito contro l’emergenza idrica, a loro avviso, “dolosa”. E nel mirino era finito Consac. L’ex primo cittadino di San Mauro, dopo aver segnalato che le sorgenti presenti nel Cilento sono oltre 200, per un totale di oltre 27.000 litri erogati al secondo, aveva riferito che «l’emergenza è creata ad arte dagli speculatori per far acquistare l’acqua delle dighe». Così ieri ha lanciato la nascita di un Comitato “Almeno l’acqua” al fine di vigilare sulla questione. Ma mentre si susseguono le polemiche la situazione peggiora. Da Consac, gestore idrico con sede a Vallo della Lucania, che ha in carico 50 comuni del Cilento e Vallo di Diano, l’ingegnere Felice Parrilli fa sapere: «Reggiamo con gli impianti emergenziali (potabilizzatori e pozzi) quasi al massimo. Proseguiamo con una serie di turnazioni con chiusure notturne in alcune località quali Pollica capoluogo, San Mauro Cilento, Salento, Morigerati, Caselle in Pittari, Ispani, Santa Marina». Dal versante Asis, che invece gestisce circa 90 comuni del Salernitano, la situazione è leggermente migliore al momento, ma in settimana si annuncia l’avvio di turnazioni notturne. La questione idrica e gli allarmi lanciati da mesi non hanno fatto bene al turismo: in alcuni casi hanno fatto desistere i turisti dallo scegliere il Cilento come propria meta di vacanza, preoccupati di trovarsi, nel bel mezzo della vacanza, coi rubinetti a secco. Secondo il consigliere comunale di Pollica, Domenico Palladino, delegato a Turismo e Cultura, la situazione è stata affrontata in maniera errata: «Non è stato giusto – afferma – aver lanciato da mesi il messaggio che prima o poi si sarebbe giunti ad una situazione di emergenza idrica. Bastava informare i Comuni di effettuare accorgimenti tesi a evitare sprechi, ma senza allarmismi inutili». Quanto alle interruzioni idriche, precisa: Pollica e le frazioni «vengono alimentate dalla condotta Faraone e da un’altra sorgente, mentre la frazione Pioppi viene servita dalla diga Alento, che è pressoché prosciugata». Per quest’ultima zona potrebbero crearsi quindi dei disagi. Il consigliere fa rilevare che «il problema è legato alla mancata manutenzione delle infrastrutture idriche, che manca da 50 anni». Nella frazione Acciaroli, la più frequentata nel periodo estivo, contraddistinta dal maggior numero di strutture ricettive, i titolari si sono attrezzati con serbatoi; stessa operazione compiuta dai residenti a Pollica capoluogo, in questo modo riescono a sopperire alle programmate chiusure notturne, che vanno avanti ormai da alcuni giorni. Sono preoccupati del fenomeno gli operatori turistici. Pietro Cerullo, a capo di un consorzio di 25 strutture ricettive site tra Pisciotta e Marina di Camerota dichiara: «Da tempo abbiamo evidenziato a Consac che l’acqua è un servizio essenziale, abbiamo raccomandato loro di non creare disservizi in questo periodo che si sarebbero riflettuti sui nostri clienti e di conseguenza sulla nostra economia». Nel contempo i gestori di alberghi e altre strutture ricettive si sono adoperati «munendosi di serbatoi privati». Ma «al momento non si registrano cali di pressione né tantomeno sospensioni, fatta eccezione di una occasione quando l’acqua è mancata per due giorni». Situazione peggiore a Montecorice, dove la risorsa idrica, nelle zone alte, è erogata a singhiozzo. «I paesi posti a monte – evidenzia Pasquale Tarallo, ristoratore e neo vicesindaco del comune di Montecorice – riscontrano continui blocchi nell’erogazione. Parliamo delle zone Fornelli, Montecorice, Ortodonico dove ci sono soprattutto bar e bed and breakfast; migliore la situazione sulla costa dove ci sono alberghi, bar e ristoranti». In ogni caso il problema è strutturale: «Contiamo di installare serbatoi nelle zone alte al fine di garantire gli approvvigionamenti». «Nessun tipo di problema è stato segnalato finora per le aree tra Castellabate e Policastro Bussentino – afferma Orlando Di Scola di Cilentomania – per le strutture alberghiere; qualche situazione di difficoltà è riscontrata solo per le case vacanze private». (La Città)