De Laurentiis euforico: “Quanti tifosi con noi e che bravo Sarri”
Mai tanto uniti: società, allenatore, squadra e adesso pure i tifosi. «Il Napoli come una famiglia? Sì: è sempre stato il mio modello nel cinema e forse dopo 14 anni ci sto finalmente riuscendo anche nel calcio, sarà una grandissima vittoria», ha gettato la maschera Aurelio De Laurentiis, assaporando il clamoroso bagno di folla di […]
Mai tanto uniti: società, allenatore, squadra e adesso pure i tifosi. «Il Napoli come una famiglia? Sì: è sempre stato il mio modello nel cinema e forse dopo 14 anni ci sto finalmente riuscendo anche nel calcio, sarà una grandissima vittoria», ha gettato la maschera Aurelio De Laurentiis, assaporando il clamoroso bagno di folla di ieri nel ritiro di Dimaro. Non s’era mai vista un’invasione simile, nelle precedenti sei stagioni passate dalla squadra nella Val di Sole. In cinquemila hanno preso d’assalto il piccolo stadio di Carciato e i prati circostanti, visto che la tribuna non era abbastanza capiente per contenere tutti i fedelissimi arrivati in buon numero perfino dall’estero (Germania e Svizzera). Tutti pazzi per Hamsik e compagni, a loro volta col morale alle stelle per i 24 gol (a zero) realizzati nelle prime due amichevoli estive: contro Bassa Anaunia e Trento. Ma è stata una domenica piacevolmente speciale soprattutto per il presidente, acclamato in maniera compatta e convinta dal popolo azzurro. Non un coro polemico o stonato, nei suoi confronti: solo applausi, complimenti e parole di incoraggiamento. «C’erano tantissimi appassionati e un grande entusiasmo: è stato meraviglioso stare in mezzo ai nostri tifosi», ha ringraziato su twitter De Laurentiis, dopo avere trascorso quasi mezzora a diretto contatto con la gente, in tribuna e poi all’esterno dello stadio. Dodici mesi fa, di questi tempi, il presidente del Napoli era suo malgrado nell’occhio del ciclone: contestato e messo alla berlina per la cessione di Higuain alla Juve. Ieri si è preso la sua personale rivincita: orgoglioso del consenso popolare salito ai massimi storici e sventolando il vessillo della compattezza ritrovata. «Dovremo essere sempre uniti, come in un abbraccio. Sapete perché è bello il Golfo? Si vedono Capri e Ischia, in un cerchio che si completa con l’orizzonte…», ha detto il numero uno azzurro, raccomandando a tutto l’ambiente di restare al fianco dei giocatori. «La squadra gioca molto bene, anche grazie al contributo di chi aveva avuto meno spazio nel torneo dello scorso anno. Sono felice della partenza del francesino Ounas, che si è inserito bene e morde la porta. Mi fa molto piacere che Sarri l’abbia lanciato subito: il nostro tecnico mi sembra un altro uomo: tranquillo, sicuro di sé e del suo gruppo, per niente preoccupato che gli altri si stiano rinforzando. Anche noi abbiamo tante frecce su cui puntare e il nostro tecnico fa bene a sfruttarle. Sono belle le formazioni sperimentali delle prime amichevoli, con chance per tutti di dimostrare il loro valore. Chiriches ha fatto un gol alla Maradona, una pennellata che ci ha lasciati di stucco». Tutti per uno e uno per tutti: De Laurentiis si è convinto che si vince così. «Prima la parola scudetto era tabù. Adesso mi sembra normale che nel Napoli se ne parli: la mediocrità non ci appartiene ed è ovvio che in cima ai nostri pensieri ci sia la vittoria del campionato. Anche a scuola volevo primeggiare, vale lo stesso pure per il calcio», ha concluso il suo intervento radiofonico il presidente, che in precedenza aveva confermato direttamente ai tifosi l’imminente acquisto di Berenguer. «Credo proprio che arriverà presto». No comment su Reina, invece. Ma il disgelo con il portiere è cominciato e si lavora sotto traccia alla ipotesi del rinnovo del suo contratto per un’altra stagione. L’unità, appena ritrovata, non può essere messa a rischio dall’addio dello spagnolo. (la Repubblica)