De Laurentiis incontra Pepe Reina, la partita più delicata è il contratto

10 luglio 2017 | 18:15
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De Laurentiis incontra Pepe Reina, la partita più delicata è il contratto

Il campionato del presidente comincia subito. Tra poche ore si apre la sua partita più delicata. Quella che può orientare umori e destini di un anno. Incontra Pepe Reina in un ritiro sereno, dominato da ottimismo e voglia di scudetto: non è un giocatore come altri, ma un leader ancora molto forte nel Napoli, un […]

Il campionato del presidente comincia subito. Tra poche ore si apre la sua partita più delicata. Quella che può orientare umori e destini di un anno. Incontra Pepe Reina in un ritiro sereno, dominato da ottimismo e voglia di scudetto: non è un giocatore come altri, ma un leader ancora molto forte nel Napoli, un po’ fragile fuori. Sfiorato da una vicenda di cronaca, scosso da un campionato in chiaroscuro, turbato da una battuta innocente di Aurelio De Laurentiis nella cena di fine stagione, al punto da reagire con uno dei suoi stizziti tweet, il 35enne portiere spagnolo aveva chiesto la proroga di due anni al contratto, che scade il 30 giugno 2018. Richiesta ancora sostenibile? È tutto qui il nodo. In favore di Reina si schierano i tifosi in larga parte, l’allenatore Sarri e i compagni. Hamsik, il capitano, dichiara persino che «è sempre Pepe il numero uno, andrebbe confermato». Più di così? Contro Reina c’è invece l’interesse della società a valutare la sua posizione senza pregiudizi, più forte il carisma o l’affidabilità tecnica? Il Napoli deve capire fino in fondo se Reina può garantire il massimo contributo in un lungo periodo, se è lui il portiere di uno scudetto che ormai tutti inseguono, dal presidente a Sarri ai tifosi in straordinaria sintonia. Prima o poi il Napoli deve tuttavia scegliere un grande portiere che raccolga i guanti di un personaggio importante negli ultimi campionati di vertice. L’incontro si svolge in un clima rasserenato dalle ultime indiscrezioni. De Laurentiis per correttezza evita contatti con la procura federale e con il suo capo, l’ex prefetto Giuseppe Pecoraro. Filtrano tuttavia le notizie che il Napoli in segreto aspetta. Nel dossier non pubblicato della procura, ma trasmesso a Pecoraro, non vi sarebbe nulla d’imbarazzante. Niente che faccia pensare al coinvolgimento di Reina nelle attività dei tre fratelli Esposito, arrestati con l’accusa di gestire un’agenzia di scommesse attraverso un prestanome. È una svolta importante prima dell’incontro. Si tratta senza il timore che le carte giudiziarie possano offuscare rendimento e carriera del portiere più abile nel palleggio, il più forbito nel giocare di piede, il migliore quindi per il gioco di Sarri. De Laurentiis darà fondo a tutta la sua abilità per imporre la migliore soluzione: non impegnare per molto tempo la società con un lungo contratto, ma neanche deludere Sarri e i compagni, sostenitori devoti del capitano non capitano, del leader non ufficiale ma riconosciuto. Solo dopo l’accordo con Reina, sceglierà il secondo portiere. Ha intanto creato con Cristiano Giuntoli le premesse per agganciare il 25enne portiere della Germania, il formidabile Leno, anche lui un prestigiatore con i piedi. Dal 2018 il Napoli cerca quindi un erede, uno che entri nella tradizione del club: da Sentimenti a Bugatti, a Zoff, a Castellini, fino a oggi il Napoli schiera i grandi portieri che fanno epoca. Per il futuro deciderà con Sarri e Giuntoli, nella speranza che l’ormai solida coppia rimanga a lungo. L’annuncio di De Laurentiis sulla conferma per i prossimi tre anni è un impegno rassicurante, comunque da formalizzare. Questa, però, è un’altra storia. (la Repubblica)