Furore, Luigi Perrelli “Sono in regola dal 2011, voglio solo far rivivere il Fiordo”
Furore, Costiera amalfitana. Riceviamo la visita di Luigi Perrelli, che da anni cerca di lavorare, con molti sacrifici, in una delle zone più belle del mondo, il “Fiordo di Furore”. Ultimamente finito sulla cronaca in seguito a un controllo della Capitaneria di Porto di Amalfi che gli contestarono l’occupazione del demanio marittimo. Una vicenda controversa […]
Furore, Costiera amalfitana. Riceviamo la visita di Luigi Perrelli, che da anni cerca di lavorare, con molti sacrifici, in una delle zone più belle del mondo, il “Fiordo di Furore”. Ultimamente finito sulla cronaca in seguito a un controllo della Capitaneria di Porto di Amalfi che gli contestarono l’occupazione del demanio marittimo. Una vicenda controversa frutto anche di denunce, ma sulla quale è giusto e doveroso sentire l’interessato. Positanonews ha richiesto, e ottenuto, di vedere la sua licenza. Una licenza originaria che risale al 2011, poi un’altra, in seguito a delle modifiche della stessa, del 2014, la numero uno di quell’anno rilasciata dal sindaco Raffaele Ferraioli il 3 luglio dello stesso anno. E ogni anno il signor Perrelli ha fatto la debita comunicazione al Comune senza nessun problema, sposato con due figli cerca di far vivere questo posto, un imprenditore che non ha solo lavorato nel noleggio ma ha anche gestito con ottimi risultati un ristorante “Ho deciso già dal 2007 di lavorare qui nel Fiordo che ritengo un posto bellissimo da valorizzare sopratutto facendolo vivere e offrire servizi, sono tornato da Londra dopo sei anni e volevo lavorare nella mia terra quindi ho cominciato col gestire il ristorante “Al Monazzero” e avevo una autorizzazione al Comune per una licenza stagionale di noleggio sedie a sdraio e ombrelloni, poi svariati problemi, fra cui la chiusura per un anno per caduta massi del Fiordo, e sto continuando a lavorare e vivere solo con la licenza di noleggio. Una licenza regolare in base alla quale lavoro facendo una regolare comunicazione agli uffici comunali e nessuno mi ha detto di fare diversamente. Dunque non sono un abusivo , ora vivo con l’ansia perchè sono abituato ad essere sempre in regola con la legge. Il mio unico scopo è proprio quello di far rinascere il Fiordo troppo abbandonato a se stesso” Una situazione sconcertante, una persona del genere andrebbe premiata anche perchè in effetti il Fiordo versa in una situazione di abbandono, non si sa che fine abbiano fatto tutte quelle case restaurate in ricordo di Anna Magnani e Rossellini, l’Eco museo e quant’altro, fra sentieri e progetti fatti, andando solo a memoria. Il Fiordo va fatto rinascere e persone che ci tengono tanto vanno sostenute e aiutate nel loro progetto se questo porta a riqualificare e offrire servizi senza i quali non è possibile fare turismo.
Michele Cinque