Il cammino delle tre certose: Napoli, Capri e Padula. Tra mostre e performance
Tre certose, un unico cammino. Fatto di arte e storia, alla riscoperta dei cosiddetti “siti sacri minori”. San Martino a Napoli, San Giacomo a Capri e San Lorenzo a Padula: i principali monumenti del turismo religioso della Campania confluiscono nel “Cammino delle Certose” iniziativa della Regione realizzata con la collaborazione del Polo museale. Dal 21 […]
Tre certose, un unico cammino. Fatto di arte e storia, alla riscoperta dei cosiddetti “siti sacri minori”. San Martino a Napoli, San Giacomo a Capri e San Lorenzo a Padula: i principali monumenti del turismo religioso della Campania confluiscono nel “Cammino delle Certose” iniziativa della Regione realizzata con la collaborazione del Polo museale. Dal 21 sino a fine ottobre, tra mostre, performance e percorsi guidati, ogni visitatore potrà immergersi nella storia dei tre monasteri trecenteschi, ammirarne la sobria bellezza e partecipare a vernissage che contaminano l’antico e il contemporaneo. «Ecco un’iniziativa che celebra l’arte e la contemplazione – dice il governatore Vincenzo De Luca – Stiamo presentando un programma di iniziative culturali, il più grande rispetto agli ultimi decenni in Capania». L’iniziativa avrà un’anteprima venerdì a Padula, nella certosa di San Lorenzo una delle più grandi in Europa con una superficie di oltre 50.000 metri quadri. Alle 18.30 (ingresso libero) nell’antico refettorio, l’artista Vanessa Beecroft terrà la sua performance “Thirteen Christs” con 13 interpreti e oltre 300 figuranti in processione dall’ingresso al chiostro grande. Gli allestimenti veri e propri inizieranno invece il 21 a Napoli, nella certosa di San Martino. L’edificio fondato nel 1325 da Carlo, duca di Calabria, e rivoluzionato nel Seicento da Cosimo Fanzago, accoglie una serie di dipinti che uniscono arte barocca con avanguardie contemporanee. Il tema verte intorno alla storia di Giuditta e Oloferne, traendo spunto dal capolavoro di Luca Giordano del 1704, nella cappella della Sala del tesoro del monastero partenopeo. Per la prima volta, sarà possibile ammirare tre studi preparatori dell’artista, provenienti dagli Uffizi e dalla Società di Storia patria. Ancora, il tema dell’eroina che celebra il trionfo del bene sul male, ritorna in altri dipinti seicenteschi: dalla celebre opera di Artemisia Gentileschi, a quelle di Jacopo Ligozzi, Giovan Francesco Guerrieri, Carlo Saraceni e Guido Cagnacci. Alle tele sono affiancati i lavori novecenteschi di Lucio Fontana, Luise Bourges, Alberto Burri e Anish Kapoor, in continuità col tema della violenza (dal simbolo di Giuditta che decapita Oloferne). Il 22 toccherà al vernissage caprese a San Giacomo. Il concept dell’exhibit intreccia il passato col presente, oltre all’Oriente con l’Occidente. Ecco quindi esposti 150 esemplari di “Icone russe da viaggio” ed ex voto di otto-novecento. Accanto, “Levitikus” e quattro “Relitti”: installazioni derivate da azioni di Hermann Nitsch tra il 1996 e il 2014. Segue Vittorio Pavoncello con le sue incisioni contemporanee sui temi della Torah e i disegni del diluvio dell’artista rumeno Radu Dragomirescu. Il percorso continua nel museo Diefenbach con due lavori di Vettor Pisani. Il 29 la scena si sposta a Padula, dove saranno visibili opere di Giovanni Anselmo, Michele De Luca e Lucilla Catania. La Corte dei Granai diventerà un’installazione permanente di Maria Dompè. In programma, inoltre, anche incontri e reading il 13 settembre a Napoli (con un concerto organizzato dal teatro San Carlo), il 16 a Padula e il 22 a Capri. (la Repubblica)