Il cardinale Sepe bacchetta De Laurentiis: “Trattieni Sarri o ti scomunico”
Stavolta assomiglia a un addio, più che al solito arrivederci: cielo scuro e perturbazioni hanno fatto calare il sipario sul ritiro del Napoli in Val di Sole. In mattinata gli azzurri tornano a casa e saluteranno probabilmente in modo definitivo Dimaro, dopo sette stagioni. Ma il contratto con gli enti locali è scaduto e difficilmente […]
Stavolta assomiglia a un addio, più che al solito arrivederci: cielo scuro e perturbazioni hanno fatto calare il sipario sul ritiro del Napoli in Val di Sole. In mattinata gli azzurri tornano a casa e saluteranno probabilmente in modo definitivo Dimaro, dopo sette stagioni. Ma il contratto con gli enti locali è scaduto e difficilmente verrà rinnovato: per la enorme distanza economica tra l’offerta del Trentino marketing e la richiesta di De Laurentiis (circa 2 milioni). A raffreddare di più l’entusiasmo dei tifosi, a cominciare dai 60.000 che a turno hanno fatto compagnia alla squadra nei suoi 20 giorni di lavoro in quota, sono state però soprattutto le inattese parole di Sarri: una doccia gelata sulle ambizioni messe finora serenamente in piazza da società, giocatori e in parte dallo stesso allenatore. Anche lui, appena due settimane fa, sdoganato la parola scudetto: ammettendo, pubblicamente, la sua voglia di sognare. Ha dunque spiazzato tutti il suo dietrofront. Tuoni e fulmini in conferenza stampa: con le frecciate a De Laurentiis (sul mercato e Reina), ad alcuni azzurri (in particolare Maksimovic e Zielinski) e addirittura per i tifosi: il cui abbraccio al Napoli è stato considerato un po’ soffocante, anche se Sarri ha poi rettificato e ringraziato i fedelissimi di Dimaro. Ma ha stupito lo stesso il forfait dell’allenatore alla presentazione della nuova squadra: attesa in piazza da oltre 5.000 persone. «Ha preferito lasciare la ribalta ai giocatori…», la versione del club. Sta di fatto che il tecnico è filato in albergo, tenendosi a distanza dall’ennesimo bagno di folla e dai cori. La scelta di Sarri ha fatto discutere. Impossibile non metterla in relazione con le sue precedenti dichiarazioni: spia di un malumore di cui finora non c’erano state avvisaglie. All’allenatore hanno dato fastidio le parole di Montella e di Sabatini, che hanno consegnato “a tavolino” lo scudetto al Napoli. «Ci stanno tirando in mezzo». Ma le provocazioni degli avversari non bastano per spiegare i tuoni e fulmini di lunedì: arrivati almeno all’apparenza a ciel sereno, alla fine di un ritiro che era scivolato via in un clima più disteso del solito, in campo e fuori. Anche troppo, forse, per i maniacali standard di concentrazione del tecnico azzurro: preoccupato dal clima festoso che ha circondato la squadra, finendo per contagiarla e magari distrarla un po’. Le stoccate sul mercato “light” di De Laurentiis, invece, sono sembrate un modo per mettere le mani avanti e scrollarsi la pressione di dosso. Ma ieri mattina il clima è apparso di nuovo più sereno, “complice” la solita vista a Dimaro del cardinale Crescenzio Sepe. «Trattami bene Sarri, oppure ti scomunico…», ha sdrammatizzato Sua Eminenza, scherzando con il presidente prima di celebrare la Messa a bordo campo, sotto la pioggia. «Squadra bagnata, squadra fortunata: dalla C1 all’Europa, adesso ci manca solo la ciliegina sulla torta: con l’aiuto di San Gennaro». De Laurentiis confida però anche in Rulli, il portiere chiesto alla Real Sociedad. E magari in un altro rinforzo sulle fasce, che restituirebbe il sorriso pure al tecnico. Insigne jr intanto è stato prestato al Parma: operazione già firmata Raiola. (la Repubblica)