Incendi in Cilento.Presidente del Parco: sono dolosi, molti interessi criminali
Tommaso Pellegrino è il giovane e dinamico presidente del Parco nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni. Il parco è in piena attività nonostante l’emergenza incendi che sta interessando anche il suo territorio. Ieri mattina la presentazione del Rapporto Lupo 2017 redatto in collaborazione con il Dipartimento di Biologia della Federico II e coordinato […]
Tommaso Pellegrino è il giovane e dinamico presidente del Parco nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni. Il parco è in piena attività nonostante l’emergenza incendi che sta interessando anche il suo territorio. Ieri mattina la presentazione del Rapporto Lupo 2017 redatto in collaborazione con il Dipartimento di Biologia della Federico II e coordinato dallo zoologo Domenico Fulgione, con l’ausilio dell’Istituto di gestione della Fauna. Presidente Pellegrino, bruciano le aree protette della Campania, dal Vesuvio al Cilento. «Va fatta innanzitutto una precisazione. Gli incendi che hanno interessato il Parco nazionale del Vesuvio credo siano il frutto di un’unica matrice criminale. Quelli che si sono sviluppati nel nostro territorio, certamente di origine dolosa, sono di matrici diverse. Noi comunque ci riteniamo parte lesa perché quando si brucia un’aria protetta si fa un attentato alla bellezza di un paesaggio, ma come parco non riteniamo di avere compiti che non abbiamo assolto». Come gestite l’emergenza? »Abbiamo un sistema di telecamere efficiente e otto moduli antincendio che ci consentono di tenere il territorio abbastanza monitorato, siamo dotati inoltre di mezzi piccoli con i quali riusciamo ad intervenire soprattutto in quelle aree interne più difficili da raggiungere. Contiamo molto anche sulla collaborazione dei cittadini che ci avvisano quando avvistano un incendio e sui sindaci dei singoli Comuni. Grazie a questa collaborazione fattiva si riesce ad intervenire con maggiore velocità. Ritengo che siano due i fattori principali da tenere sempre presente di fronte all’emergenza incendi: la condanna dell’azione criminale e la tempestività dell’intervento. Gli incendi sono devastanti per la biodiversità vegetale ed animale. Il rapporto Lupo 2017 dice dati interessanti: il più grande predatore d’Europa è in aumento nei territori del Parco in maniera significativa si parla di 20-30 individui che crescono, si riproducono e mangiano essenzialmente cinghiali. Siamo orgogliosi e fieri di presentare questo lavoro sul lupo che è al centro dell’interesse della comunità scientifica internazionale, grazie al lavoro impeccabile del professor Fulgione della Federico II, con cui stiamo lavorando ad altri progetti importanti per la gestione del territorio tra cui la gestione dell’emergenza cinghiale e la prevenzione del bracconaggio, tutti progetti che si inseriscono nella politica della tutela della biodiversità così come la prevenzione degli incendi». (Corriere del Mezzogiorno)