Incendi in Cilento. Presidente del Parco: Troppo tempo da allarme ad intervento
«Troppa burocrazia e la mancata possibilità di attivare direttamente i soccorsi rende il Parco incapace di fronteggiare l’emergenza incendi». A parlare è Tommaso Pellegrino, presidente dell’Ente Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni che aggiunge: «Si parla tanto della chiusura della Centrale operativa dell’Anticendio boschivo, ma qui il problema è la mancanza di uomini […]
«Troppa burocrazia e la mancata possibilità di attivare direttamente i soccorsi rende il Parco incapace di fronteggiare l’emergenza incendi». A parlare è Tommaso Pellegrino, presidente dell’Ente Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni che aggiunge: «Si parla tanto della chiusura della Centrale operativa dell’Anticendio boschivo, ma qui il problema è la mancanza di uomini e mezzi per intervenire». Quindi Pellegrino entra nello specifico: «Da quando viene fatta la segnalazione all’intervento passa troppo tempo, ed è qui la falla. Sugli incendi bisogna intervenire in modo tempestivo – precisa – oggi invece c’è un ritardo nella macchina dei soccorsi dovuta ad una procedura burocratica troppo farraginosa. Da tempo sto lanciando questo allarme: abbiamo chiesto al ministro Galletti il ripristino della figura dei Dos (Direttore operazioni spegnimento) dei carabinieri forestali, per il coordinamento delle operazioni in caso di incendi. Perché chi conosce il territorio può intervenire più facilmente». E aggiunge: «Ci dessero tre elicotteri per inviarli sui luoghi di emergenza direttamente, senza attese…». Il Parco del Cilento ha le mani legate: ha attivato le 72 telecamere sentinella, installate in luoghi critici sul territorio del Parco, ma «se notiamo del fumo, dobbiamo a nostra volta segnalare a chi di competenza e chiedere di intervenire. Una tempistica troppo lunga quando invece è necessario agire subito». «Nel nostro piccolo, la nostra parte la stiamo facendo – evidenzia Pellegrino – recuperando 8 nuovi pick up con modulo antincendio da destinare alle Comunità montane, quindi abbiamo chiesto ed ottenuto tre vasche di approvvigionamento dell’acqua per i mezzi aerei. Saranno sistemate in tre aree: Alburni, Calore e Vallo di Diano. Ma ci sarebbe bisogno di più dotazioni per le aree protette». Il presidente del Parco replica poi a Vincenzo Pepe, presidente di “Fare Ambiente” che ne aveva chiesto le dimissioni: «E’ un attacco vile e di basso livello: Pepe se la prendesse coi criminali che ci incendiano il territorio piuttosto che fare demagogia». Tra i territori colpiti dagli incendi ci sono i comuni di Laureana Cilento e Torchiara. «Purtroppo non tutto ha funzionato nella macchina organizzativa – dice il presidente della Comunità Montana Alento Montestella, Angelo Serra – a partire dalla assoluta mancanza di interventi aerei. Ma a fronte di tanta scelleratezza umana, che ha causato danni irreparabili per il Cilento e per la sua immagine, bisogna rilevare una positività proprio nell’azione della Comunità Montana, attraverso il proprio personale idraulico forestali e dipendenti pubblici». Intanto il ministro Galletti ha telefonato ieri al presidente Pellegrino, per essere informato sulla situazione. Ha assicurato «il massimo sforzo possibile in termini di uomini e mezzi per far fronte alle situazioni critiche». Proprio quello che ha chiesto Pellegrino. (La Città)