Incendi sul Vesuvio, cento imprese ferme. Allarme della Confcommercio

19 luglio 2017 | 17:25
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Incendi sul Vesuvio, cento imprese ferme. Allarme della Confcommercio

Cento imprese ferme e centinaia di posti di lavoro a rischio in conseguenza dell’emergenza incendi sul Vesuvio. A lanciare l’allarme la Confcommercio provinciale di Napoli guidata dal direttore generale Pasquale Russo, che ha incontrato l’assessore alle Attività produttive della Regione Amedeo Lepore, per un confronto sugli effetti devastanti che la crisi sta causando alle aziende […]

Cento imprese ferme e centinaia di posti di lavoro a rischio in conseguenza dell’emergenza incendi sul Vesuvio. A lanciare l’allarme la Confcommercio provinciale di Napoli guidata dal direttore generale Pasquale Russo, che ha incontrato l’assessore alle Attività produttive della Regione Amedeo Lepore, per un confronto sugli effetti devastanti che la crisi sta causando alle aziende turistiche, commerciali e di trasporto che operano nell’area interessata dai roghi. «Secondo le prime rilevazioni parziali – si legge in una nota – oltre cento aziende, nella fascia da Ercolano a Terzigno, hanno subito un blocco totale dell’attività per l’inaccessibilità delle strade ed in molti casi anche notevoli danni materiali causati dagli incendi. Ad essere particolarmente colpita è la filiera alberghiera e della ristorazione, che è stata letteralmente desertificata; moltissimi i casi di eventi e cerimonie annullati all’ultimo momento, con mancati incassi quantificabili in centinaia di migliaia di euro. La situazione è destinata ad aggravarsi». A rendere più pressante l’allarme anche Lino Vitiello, imprenditore e portavoce dell’associazione Vesuvio: «L’incendio ci ha colpiti nel pieno della stagione estiva e la difficoltà che viviamo è che non sappiamo a chi dobbiamo rivolgerci. Abbiamo tra i 5 e i 10 dipendenti per azienda. Mandiamo a casa gli stagionali, poi sarà la volta dei dipendenti e a seguire ci saremo noi. La crisi coinvolge circa 150-200 famiglie». L’emergenza non accenna a rientrare e la lotta contro i criminali che appiccano gli incendi continua ad apparire impari. Ieri è stata un’altra giornata nera. Superata momentaneamente la fase critica a Torre del Greco, sul Vesuvio hanno continuato a bruciare il bosco e il sottobosco sopra San Giuseppe Vesuviano, Sant’Anastasia e Somma Vesuviana. Altri focolai si sono riaccesi a Boscotrecase dove per qualche giorno le fiamme avevano concesso una tregua. Ma il fronte più caldo è stato quello dei Campi flegrei e dell’area a Nord di Napoli. Nuovi roghi a Quarto flegreo e tra Marano e Pianura. Le fiamme hanno ripreso vigore anche nell’oasi naturalistica degli Astroni. I vigili del fuoco sono stati costretti a impiegare in zona addirittura squadre e mezzi del distaccamento di Sorrento, lasciando sguarnita un’altra zona potenzialmente nel mirino dei piromani. E proprio sugli Astroni due poliziotti sono rimasti intossicati ed un terzo agente si è ferito ad una mano nel corso delle operazioni di spegnimento delle fiamme e di allontanamento di una ventina di persone. Sono intervenuti i vigili del fuoco per domare l’incendio che ha richiesto diverse ore in un’area già colpita dalle fiamme negli ultimi giorni; incendio che, se messo sotto controllo in prossimità delle abitazioni, ora però ha ripreso vigore verso l’oasi Wwf. Gli agenti intossicati sono stati portati in ospedale per accertamenti. A Quarto, invece, l’intervento su un’abitazione in fiamme è stato ritardato per la mancanza di mezzi adeguati. Si tratta della conferma che l’accordo siglato tra Vigili del fuoco e la Regione ed appena entrato in vigore funziona solo a metà: ha raddoppiato gli uomini, ma non i mezzi. E a proposito di mezzi, ieri sono stati impegnati nelle operazioni di spegnimento dei roghi tre canadair: i primi due a Policastro e a Palinuro (il Cilento è un altro polo caldissimo), l’altro invece sul versante settentrionale del Vesuvio. Sette gli elicotteri della Protezione civile impiegati a Capaccio, Rocchetta e Croce, Ceraso, Montecorvino Rovella nel Salernitano, a Moschiano in Irpinia, a Pollena Trocchia e a Pozzuoli a Napoli. Da oggi trenta militari, concessi dal Ministero della Difesa dopo le sollecitazioni del governatore Vincenzo De Luca, si aggiungono ai sessanta, divisi in quattro pattuglie, che già da alcuni giorni presidiano le aree investite dagli incendi. (Corriere del Mezzogiorno)