Le spiagge d’oro dell’isola di Capri. Una giornata al mare costa più di 100 euro
Mare crudele. Se in Costiera e a Napoli il caro-spiagge è alle stelle, a Capri è inavvicinabile. E con le recenti polemiche sul numero chiuso addirittura respingente. Costo aliscafo: 44 euro andata e ritorno. Tempi di attesa nei fine settimana: un’ora per la funicolare. Il panino più anemico di tutti costa 3 euro. E non […]
Mare crudele. Se in Costiera e a Napoli il caro-spiagge è alle stelle, a Capri è inavvicinabile. E con le recenti polemiche sul numero chiuso addirittura respingente. Costo aliscafo: 44 euro andata e ritorno. Tempi di attesa nei fine settimana: un’ora per la funicolare. Il panino più anemico di tutti costa 3 euro. E non si può portare su nessuna spiaggia, anzi è addirittura un ostaggio. I capresi dicono sottovoce che da Luigi ai Faraglioni se non prenoti il ristorante, il lettino te lo sogni. E ci sono altri ristoranti famosi dove per lasciare il posto ai Vip non vi fanno entrare. Ci vuole la raccomandazione. Ma un visitatore senza quattro carte di credito, naturalmente, si ferma molto prima di tutto questo: un pranzo medio e una pizza surgelata spesso supera i 30 euro, il bus costa 2 euro, 2.50 con biglietto a bordo, 2 euro la funicolare e se avete un cane paga quasi quanto voi, 1.80. Il totale è presto fatto: un bagno sull’isola azzurra oggi costa più di 100 euro. E ci sono posti a Capri dove le cabine valgono quanto una camera d’albergo. Che volete farci. L’estate è breve, l’anno scorso è piovuto sempre e nel 2017 c’è da recuperare. In più i titolari dei lidi hanno una spada di Damocle sulla testa: l’anno scorso, di questi tempi, la Corte Ue bacchettò l’Italia per le attribuzioni delle concessioni delle spiagge demaniali: “Devono andare all’asta”, recita la sentenza, e lo prescrive a partire dal 2020: questo potrebbe aiutare i grandi gruppi stranieri a piantare la bandiera sulle più belle spiagge italiane. Capri non farebbe eccezione. Ecco perché molti gestori, pensando che sia meglio un uovo oggi che una gallina domani, tirano la corda e i prezzi vanno alle stelle. È un pezzo di paradiso la Canzone del mare, fondata dall’amica delle star di Hollywood Gracie Field che scelse Capri come viale del tramonto. Le cabine più in alto, come camerini cinematografici, portano il nome di lei e dei suoi intimi: Laetitia (Cerio), Curzio (Malaparte), Edda (Ciano) e dall’ultimo sembra debba uscire proprio Gracie, attrice lei stessa, passata a miglior vita nel 1979. L’ingresso, che consiste in spogliatoio e sdraio costa 22 euro, con il lettino invece 30 euro, per il telo si pagano altri 6 euro, la cabina 75 euro (comprende due ingressi con sdraio per un massimo di 4 persone, mentre è previsto un supplemento lettino di 8 euro). Un bel “bagno” davvero. Anche se la piscina di acqua di mare è una delle meraviglie del mondo e a chi si tuffa nel blu dei Faraglioni si sente in uno spot di Dolce e Gabbana. Chi prende la cabina di Gracie deve pagare 90 euro. Noblesse oblige. Una volta Anacapri era meno esosa. Intellettuali amanti della discrezione, come l’avvocato Gerardo Marotta, con il suo inseparabile cappello, trovavano rifugio qui dalla rutilante Piazzetta. Ora neanche l’altro Comune fa eccezione: al Faro per due lettini e l’ombrellone si pagano 58 euro. E ci si sdraia a tu per tu con il vicino sconosciuto. Costa più caro un accenno di privacy: piattaforma con due lettini, 40 euro a persona e ai “piani alti” 60 euro. Al bar una bottiglia d’acqua da tre quarti costa 4 euro, un bitter altrettanto, il caffè freddo 2 euro. Il lido trabocca solo di inglesi, americani e tedeschi. Appollaiati come iguane, gli italiani stanno sullo scoglio gigante, una delle due o tre “spiagge” libere capresi. Intanto in Comune dopo l’uscita del sindaco Gianni Di Martino sul “conta-sbarchi”, anticamera del numero chiuso, telefonate di fuoco tra lui e l’ammiraglio che sostiene l’ordinanza incriminata, la 99/99. «A quell’epoca i navigli portavano massimo 250 persone, un odierno superjet ne fa sbarcare 600. Nelle registrazioni delle nostre due telecamere nascoste – informa il sindaco – in tre ore sono arrivate 5.700 persone. Un rapporto Censis del 2008 indicava in 10.000 arrivi giornalieri il limite sopportabile dall’isola, ora siamo a quota 12.000». (la Repubblica)