Lo spagnolo Sánchez, il ragazzo nato due volte che cancella il passato sul web

16 luglio 2017 | 16:50
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Lo spagnolo Sánchez, il ragazzo nato due volte che cancella il passato sul web

Per Dídac Sánchez c’è una data di nascita anagrafica: il 2 novembre 1992. E c’è un anno in cui, dice, è davvero venuto al mondo: il 2010. Quando, appena maggiorenne, ha lasciato il centro minorile di Barcellona dopo mesi di abusi fisici, ha comprato un computer e affittato uno spazio con un prestito di duemila […]

Per Dídac Sánchez c’è una data di nascita anagrafica: il 2 novembre 1992. E c’è un anno in cui, dice, è davvero venuto al mondo: il 2010. Quando, appena maggiorenne, ha lasciato il centro minorile di Barcellona dopo mesi di abusi fisici, ha comprato un computer e affittato uno spazio con un prestito di duemila euro e ha iniziato un’ascesa che l’ha portato a gestire un gruppo che fattura 50-60 milioni di euro l’anno. Anche se le cifre lui non le conferma perché oltre ai fantasmi del passato deve schivare pure quelli del presente, le persone che — sostiene — vorrebbero approfittarsi di lui. In parallelo ha dato vita a due fondazioni delle quali una per aiutare i giovani vittime di bullismo. Oggi Dídac Sánchez, 24 anni, gira in giacca e cravatta, non ha un capello fuori posto, guida una Ferrari e regala tante rose alla dolce metà ucraina che lo segue come un’ombra. «Le donne prendono le decisioni migliori — racconta — Se lei non è convinta su un’attività allora non si fa niente». Nato a Barcellona, in famiglia le cose si complicano presto. Il padre non trova lavoro, la madre ha un deficit cognitivo: il Comune decide di revocare l’affidamento e porta il ragazzo (che ai tempi ha 12 anni), la sorella gemella e quella più grande in una struttura per minori. Qui inizia un periodo di abusi che finiscono su giornali e tv. A 18 anni Dídac («sta per Diego, in catalano») se ne va, con nessun pezzo di carta se non un corso di 300 ore sulla protezione dei dati. Qualche piccolo lavoretto, poi avvia una società di marketing. «Ho preso le Pagine gialle e ho chiamato i clienti». Molti dicono di no. «Poi ho capito perché: avevano cercato sul web il mio nome ed era emerso il mio passato». Dídac decide di «ripulirlo degli episodi che frenavano ogni tentativo di rilancio». Avvia Legisdalia, specializzata nella protezione dei dati, che oggi conta oltre 200 avvocati in 80 città della Spagna. Fonda Subrogalia, dedicata alla maternità surrogata. Ma il vero salto — anche economico — avviene con Eliminalia che si occupa della rimozione di dati (negativi) online per società e privati. «L’anno prossimo contiamo di quotarla alla Borsa di Londra», anticipa. «Con Eliminalia vogliamo far rispettare il diritto all’oblio e togliere dalla Rete i contenuti fasulli». In tre mesi, in media, le pubblicazioni indesiderate spariscono. Il come non lo rivela. I costi di servizio oscillano tra i 3.000 e 40-50.000 euro, «a seconda della difficoltà. Alcuni clienti chiedono il nostro intervento una volta l’anno». Il tema è delicato: la società non rischia di ripulire la fedina digitale dei malfattori? «Niente affatto — replica Dídac — il codice etico ci impone di non aiutare pedofili, mafiosi e chi compie reati contro le donne». A controllare la documentazione, aggiunge, è il team legale. In parallelo, attraverso una delle fondazioni, aiuta i ragazzi presi di mira a scuola e sul web. Nel 2015 Dídac è diventato famoso per aver decifrato un codice segreto della Seconda Guerra Mondiale. «In poco tempo con i nostri informatici abbiamo trovato la soluzione: erano coordinate geografiche». E a casa come va? «Voglio bene a tutti, ma ora sono io il padre di famiglia», si sfoga. «A loro non deve mai mancare nulla». Nulla da dire sul tempo libero. «Sono sempre a lavoro, per me è il divertimento». Dídac Sánchez non si concede mai un attimo di relax? La faccia sembra quella di chi quasi non lo conosce. Del resto, come dice lui, è nato quando aveva già 18 anni. (Corriere della Sera)