Luci sulle notti di Pompei. Dall’8 luglio fino al 24 agosto nuovo percorso con illuminazione e suoni
Scherza Dario Franceschini quando, affacciandosi alla terrazza della Casa dei mosaici geometrici negli scavi di Pompei, gli si apre davanti un panorama mozzafiato all’imbrunire. «Qui ci farei l’ufficio del ministro dei beni culturali» dice a Massimo Osanna, il direttore della Soprintendenza Pompei, che lo accompagna. «Che meraviglia, si vede Capri» gli fa eco Claudio De […]
Scherza Dario Franceschini quando, affacciandosi alla terrazza della Casa dei mosaici geometrici negli scavi di Pompei, gli si apre davanti un panorama mozzafiato all’imbrunire. «Qui ci farei l’ufficio del ministro dei beni culturali» dice a Massimo Osanna, il direttore della Soprintendenza Pompei, che lo accompagna. «Che meraviglia, si vede Capri» gli fa eco Claudio De Vincenti, il ministro della Coesione territoriale. I ministri hanno appena presentato il bilancio del Programma operativo interregionale “Attrattori culturali” 2007-2013 e incassano da Rudolf Niessler, direttore generale della Politica regionale e urbana della Commissione europea un pieno riconoscimento: «Il Grande progetto Pompei – scandisce Niessler – è una buona prassi e la Commissione lo considera modello di intervento in Europa nei beni culturali». Con un importo complessivo di 105 milioni di euro, 25 per cento dei quali come quota nazionale, 76 interventi finanziati, di cui 64 conclusi, 9 in corso e 3 in attesa di avvio, il Grande progetto – sottolinea Franceschini – «è una storia di riscatto, e sono certo che le immagini di Pompei di notte faranno il giro del mondo». I beni culturali come chiave di sviluppo del Mezzogiorno, ragionano i due ministri del governo Gentiloni mentre inaugurano i percorsi di suoni e di luci “Una notte a Pompei”, realizzati grazie al rinnovato impianto di illuminazione realizzato da Enel. Da sabato 8 luglio e fino al 24 agosto Pompei si potrà visitare di sera ogni martedì e giovedì, a partire della ore 21 in sei turni di visita per gruppi di 50 persone al prezzo di 11 euro per il programma “Campania by night” di Scabec e Regione. Da porta Marina alla Basilica sono stati sostituiti 430 corpi illuminanti di vecchia generazione con quelli nuovi a Led che permettono un risparmio energetico di circa il 60 per cento, come spiega il direttore Country Italia di Enel, Carlo Tamburi. Da Porta Marina e dalle Terme suburbane si passa davanti alle botteghe del panettiere, alla Domus di Trittolemo e poi si arriva nel Foro, con i templi e gli edifici pubblici. Il percorso di luci è accompagnato da suggestioni sonore, voci e proiezioni tridimensionali. «Il nuovo impianto di illuminazione di Pompei – spiega Franceschini mentre percorre l’itinerario serale – è un altro importante passo della rinascita di un sito archeologico unico al mondo, un percorso che in tre anni ha permesso di restituire al pubblico 30 domus, di dotare l’intera area archeologica di copertura Wi-fi e di realizzare un itinerario di tre chilometri che consente la piena accessibilità a parte rilevante degli scavi. Grazie al gioco di luci, le linee e le forme delle rovine risplendono ora di una rinnovata bellezza». Con loro ci sono il neosindaco di Pompei, Pietro Amitrano, e poi Domenico Arcuri e Paolo Di Nola di Invitalia, Giampiero Marchesi del ministero della Coesione, la segretaria generale di Mibact Antonia Pasqua Recchia e il capo di gabinetto Giampaolo D’Andrea, l’ex e l’attuale direttore generale del Grande progetto, i generali dei carabinieri Giovanni Nistri e Luigi Curatoli, e il consigliere regionale Mario Casillo, responsabile per conto della Regione della buffer zone, il progetto di sviluppo territoriale esterno al sito archeologico. «La rinascita di Pompei – spiega il ministro De Vincenti – è fondamentale anche per l’immagine internazionale del Paese. Ora dobbiamo farne un punto di riferimento per lo sviluppo di tutto il territorio, collegando Pompei con Ercolano, Stabia, Torre Annunziata. Questa è una delle zone più belle del mondo, bisogna valorizzarla». Massimo Osanna guida i due ministri alla scoperta della parte appena restituita al pubblico, e mostra orgoglioso la nuova copertura in acciaio corten realizzata nella casa alle spalle degli edifici municipali del Foro. «È lo stesso materiale usato da Zaha Hadid per la stazione di Afragola» dice Osanna. Il contemporaneo ancora una volta entra a Pompei. (la Repubblica)