Rapporto Ecomafia 2017 di Legambiente. Calano gli illeciti ambientali in Campania, ma la regione resta maglia nera in Italia

4 luglio 2017 | 18:38
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Rapporto Ecomafia 2017 di Legambiente. Calano gli illeciti ambientali in Campania, ma la regione resta maglia nera in Italia

Calano gli illeciti ambientali in Campania e in provincia di Salerno, ma la regione resta maglia nera in Italia. Il Rapporto Ecomafia 2017 di Legambiente fotografa un quadro noto da anni: la Campania resta in vetta con 3.728 illeciti, davanti a Sicilia (3.084), Puglia (2.339) e Calabria (2.303). Tra le province, Napoli conferma il triste […]

Calano gli illeciti ambientali in Campania e in provincia di Salerno, ma la regione resta maglia nera in Italia. Il Rapporto Ecomafia 2017 di Legambiente fotografa un quadro noto da anni: la Campania resta in vetta con 3.728 illeciti, davanti a Sicilia (3.084), Puglia (2.339) e Calabria (2.303). Tra le province, Napoli conferma il triste primato nazionale con 1.361 infrazioni, seguita ancora da Salerno (963). Ma l’anno scorso i reati erano rispettivamente 1.579 e 1.303. Nella provincia di Salerno scendono sia gli illeciti legati al ciclo dei rifiuti (84 infrazioni, 76 persone denunciate e 36 sequestri, un anno fa erano 98, 86 e 40) che quelli relativi a “mattone selvaggio”, storica piaga in 12 mesi più che dimezzata, almeno nelle cifre: 103 infrazioni, 187 denunce e 33 sequestri, mentre nel 2016 se ne registravano 229, 259 e 43. Salerno è però seconda, dietro Cosenza, nella graduatoria dei roghi. «Il miglioramento si deve alla forte attenzione negli ultimi due anni da parte della procura di Salerno – dichiara Michele Buonomo, presidente regionale di Legambiente – In particolare si sta perseguendo l’abusivismo edilizio con una serie di azioni. C’è stata una leggera contrazione, anche grazie all’introduzione degli ecoreati nel codice penale. Ma la situazione rimane preoccupante. Se questo dato lo leggiamo alla luce delle dichiarazioni rilasciate a Salerno dalla presidente della commissione antimafia Rosy Bindi, capiamo che questo territorio rimane appetito dalle mafie e la componente ecomafie non è mai trascurabile». Legambiente indica nell’Agro Nocerino e nel Cilento le due aree «tradizionalmente messe peggio». Nel capoluogo invece «non ci sono grandi evidenze – spiega Buonomo – abbiamo abusi tradizionali ma non grandi questioni. A Salerno però preoccupa la disattenzione crescente ad un tema come la raccolta differenziata, ma si iscrive in un’altra questione». Il dossier non sottovaluta il caso Costiera Amalfitana, area particolarmente deturpata dal cemento illegale. «Le aree di maggior pregio – aggiunge il presidente campano di Legambiente – sono le più “attenzionate” dagli ecomafiosi, i clan denotano una capacità di lettura dei fenomeno economici: sono lì dove si fanno gli affari». Se Salerno arretra negli illeciti ambientali, Avellino compie un balzo in avanti, diventando prima in Italia per reati edilizi e seconda in Campania per infrazioni nel campo dei rifiuti. «Non ci meraviglia il dato irpino – commenta Buonomo – come denunciamo da anni le ecomafie cercano territori vergini». Nel complesso sono in aumento i reati contestati nella gestione dell’immondizia, con la Campania sempre peggiore regione: nel 2016 sono stati 936 le infrazioni accertate con una crescita di quasi il 50% rispetto anno precedente, con 1.151 le persone tra denunciate e arrestate (+83%), e 463 sequestri. La classifica regionale vede in testa la provincia di Napoli, anche a livello nazionale, con 388 infrazioni, 559 persone tra denunciate e arrestate e 303 sequestri, seguita da Avellino con 105 infrazioni accertate e 89 persone denunciate e 13 sequestri; terza la provincia di Salerno, poi Caserta con 52 infrazioni accertate, 39 persone denunciate e 30 sequestri; chiude Benevento con 51 infrazioni, 45 persone denunciate e 14 sequestri. Scenario identico per “mattone selvaggio”: Campania capolista, con il 18% delle infrazioni, 764 reati accertati, 855 persone denunciate e 234 sequestri; altro record negativo se leggiamo i dati su scala provinciale con Avellino (267 infrazioni, 228 persone denunciate e 10 sequestri), Napoli (221 infrazioni, 294 denunce e 177 sequestri) e Salerno prime in Italia. È ancora lontana la luce fuori dal tunnel. (La Città)