Roma. La signora Daniela: «Da noi rubinetti a secco da sette mesi»

24 luglio 2017 | 23:54
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Roma. La signora Daniela: «Da noi rubinetti a secco da sette mesi»

«Siccità? Per noi l’emergenza siccità è cominciata a Natale». Da allora a casa della signora Daniela Carosi, romana di via Po, quartiere Pinciano a due passi dal parco di Villa Borghese, l’acqua è un terno al lotto. «Ogni mattina io e mio marito ci svegliamo e ci chiediamo se aprendo il rubinetto uscirà qualcosa oppure […]

«Siccità? Per noi l’emergenza siccità è cominciata a Natale». Da allora a casa della signora Daniela Carosi, romana di via Po, quartiere Pinciano a due passi dal parco di Villa Borghese, l’acqua è un terno al lotto. «Ogni mattina io e mio marito ci svegliamo e ci chiediamo se aprendo il rubinetto uscirà qualcosa oppure no, rimanere senza acqua per noi è purtroppo diventata la normalità». La nuova emergenza siccità che da venerdì prossimo investirà la Capitale con l’annuncio del razionamento e dello stop dell’acqua di almeno 8 ore al giorno per oltre un milione e mezzo di romani, rende ancora più allarmante e difficile la sua situazione. «Dopo 7 mesi che siamo in emergenza, non ci voleva anche questa, e pensare che io sono sempre stata una fautrice dell’acqua del sindaco e invece adesso devo comprare la minerale anche per lavarmi i denti». Per fare la doccia, racconta la signora Carosi, «andiamo a casa dei nostri figli» e «le lavatrici le facciamo nella casa in campagna». Perché? «Nessuno è stato in grado di spiegarcelo: con l’Acea (l’azienda municipalizzata che gestisce la rete idrica di Roma) abbiamo un numero di protocolli infiniti, arriva una mail cui non si può rispondere e nessuno che dia degli orari certi di stop, almeno potremmo organizzarci». E da mesi il suo condominio di via Po 46 resta con l’acqua a singhiozzo, così come molti altri palazzi delle vie di questa zona del centro di Roma che costeggia il quartiere Parioli. «Sono senza anche in via Donizetti e via Pacini: conosco una coppia di anziani ultranovantenni che sono costretti a farsi portare i secchi di acqua presa alle fontanelle, è possibile?». I tecnici dell’Acea hanno dato varie spiegazioni, nessuna molto convincente: «Ci è stato detto che forse qualcuno si è attaccato abusivamente alla fornitura dell’acqua, così da noi non ne arriva più; ma altri hanno dato la colpa all’aumento dei consumi o a qualche perdita nelle tubature, però nessuno che abbia risolto la situazione». Nella sua zona, spiega la signora, sono stati aperti molti bed & breakfast: «Forse non era il caso di concedere nuove utenze se non si poteva garantire il servizio a tutti, no?». Ci sono stati periodi in cui l’acqua è mancata anche 48 ore consecutive, «almeno il razionamento annunciato da venerdì ci darà degli orari sicuri e qualche certezza in più, a me sembra di essere in guerra, solo che questa è una battaglia contro i mulini a vento, nessuno che dia una risposta certa». I condomini di via Po 46 hanno chiesto aiuto all’Associazione consumatori e la signora Carosi ha tentato pure la strada della denuncia: «Ma contro chi? Ignoti?». Da venerdì la situazione rischia di peggiorare. Sorride amara la signora: «Non abbiamo neanche più la vasca da bagno per poter fare un po’ di scorta, io e mio marito l’abbiamo fatta togliere, ma certo, chi va a pensare che nel 2017 ti ritrovi in una situazione del genere in una grande città?». Continuerà con l’acqua minerale quindi ma anche a pagare la bolletta: «Certo, sennò ci tolgono pure quel poco che ci danno, ma non è giusto». (Corriere della Sera)