Salerno. In estate poche occasioni di svago e di ritrovo per gli anziani

6 luglio 2017 | 16:02
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Salerno. In estate poche occasioni di svago e di ritrovo per gli anziani

La solitudine e il caldo sono le più affezionate compagnie degli anziani salernitani durante l’estate. I figli e nipoti partono per le vacanze e per i nonni che rimangono in città si apre un periodo di particolare difficoltà psicologica e di salute. Se sul fronte dei servizi messi in campo dal Comune attraverso Salerno Solidale […]

La solitudine e il caldo sono le più affezionate compagnie degli anziani salernitani durante l’estate. I figli e nipoti partono per le vacanze e per i nonni che rimangono in città si apre un periodo di particolare difficoltà psicologica e di salute. Se sul fronte dei servizi messi in campo dal Comune attraverso Salerno Solidale le ferie non arrivano mai, rimane comunque la difficoltà di molti vecchietti nel trovare in città occasioni di svago e di ritrovo. «L’assistenza agli anziani – spiega la presidente di Salerno Solidale, Mena Arcieri – non si ferma mai, dura per tutto l’anno. Continuano i laboratori e le attività per gli ospiti della casa albergo, delle strutture semi residenziali così come non si blocca l’assistenza domiciliare. Inoltre organizziamo, assieme al Comune e alle associazioni, anche spettacoli teatrali, momenti di ritrovo e di intrattenimento: dal ballo alle attività laboratoriali passando per gite e cene in compagnia». Nonostante, però, si tenti di offrire compagnia e svago ai meno giovani, passeggiando per i viali di Parco del Mercatello e attraversando il Lungomare (tra i luoghi di maggiore aggregazione) si coglie la difficoltà di questa categoria di persone nell’affrontare il periodo estivo. In particolare, sul Lungomare alcuni nonni sono particolarmente indignati perché sono stati tolti i tavolini dove erano soliti giocare a carte. «Al centro – spiega il signor Alfonso Giordano – non abbiamo nessun centro socio culturale e ora siamo costretti a portarci da casa un tavolino arrangiato per poter giocare almeno a tressette. In altri quartieri cittadini qualcosa si organizza, noi qui facciamo qualche partitella, ma non c’è molto altro da fare. Eppure – continua – il sindaco ci aveva promesso almeno di riposizionare i tavolini, invece pensa solo ai suoi sigari e nulla gli interessa dei problemi dei cittadini. Guardi come è diventata la Villa Comunale – fa notare – per non parlare dell’approssimazione con la quale si è iniziato il progetto sulla spiaggia di Santa Teresa, ma non si è mai completato. Questa città sta cambiando in peggio e nessuno sembra curarsene». Si consola con la sola vista del mare, invece, il signor Ugo Pellecchia, pensionato 81enne: «Sono tristi i popoli senza mare, per me una passeggiata qui è già rinfrancante, anche se è complicato doversi inventare che cosa fare quando, dopo anni di lavoro, si smette». Condizioni simili quelle che si ritrovano nei racconti dei pensionati habitué del Parco Mercatello. «Il caldo è particolarmente pesante – racconta il signor Matteo Avallone, 84 anni e in pensione dopo aver lavorato da quando aveva 7 anni – e non ci sono grandi attività da poter frequentare né ci sono svaghi per chi ha una certa età. Non c’è tanto altro da fare che passeggiare un pochino, prendere caffè e giornali e attendere che anche questa giornata passi. D’inverno almeno c’è il campionato che ci fa compagnia». Stesse considerazioni quelle che arrivano dal signor Gerardo Plaitano: «Non abbiamo proprio nulla da fare. L’unico svago è quello di ritrovare qualche amico al parco e fare due chiacchiere. Siamo completamente abbandonati, in una città che peggiora giorno dopo giorno. Ha visto quanta spazzatura c’è a Sant’Eustacchio?», domanda. «Per noi non ci sono servizi», rincara la dose il signor Mario Addesso, 76 anni. «Passo gran parte del tempo – racconta – qui a Parco Mercatello a indignarmi per quanto sia scostumata la gente che non si cura minimamente della pulizia del parco e a dolermi dei miei malanni». I nonni, infatti, non sono soltanto la memoria storica delle proprie famiglie, ma anche coloro che più di altri osservano i mutamenti della città, nel bene e nel male. «L’unico svago che abbiamo – insiste il signor Vincenzo Durante – è ritrovarsi al parco con gli amici, cercando di stare sempre all’ombra perché il cuore risente del caldo così afoso. Ma la solitudine è tanta», confida. «È così bella l’estate ma per chi ha problemi di salute è il momento più difficile», ribadisce anche la signora Anna Maria Zambella. «Per fortuna c’è mia sorella che mi fa compagnia – racconta – ogni tanto andiamo a fare una passeggiata, ma se non ci fosse lei non saprei proprio che cosa fare». (La Città)