Salvitelle. La statua della Madonna delle Grazie e la processione “temuta”

4 luglio 2017 | 19:03
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Salvitelle. La statua della Madonna delle Grazie e la processione “temuta”

«Per dodici anni sono stato parroco in questa comunità ma avevo timore di portare la statua della Madonna delle Grazie in processione perché i nostri avi ci avevano sempre detto che se la Madonna usciva fuori dalla chiesa sarebbe venuta la fine del mondo…». Così don Vincenzo Addesso, ex parroco del paese, ha spiegato durante […]

«Per dodici anni sono stato parroco in questa comunità ma avevo timore di portare la statua della Madonna delle Grazie in processione perché i nostri avi ci avevano sempre detto che se la Madonna usciva fuori dalla chiesa sarebbe venuta la fine del mondo…». Così don Vincenzo Addesso, ex parroco del paese, ha spiegato durante l’omelia di domenica scorsa, proprio in occasione della festa religiosa dedicata alla Madonna delle Grazie (che ha previsto anche una breve processione dalla chiesa del Santissimo Rosario alla chiesa Madre e ritorno), quella scelta. Con l’attuale parroco, don Angelomaria Adesso, per il secondo anno consecutivo la statua è comunque uscita dalla chiesa. Un evento per i fedeli e per l’ex parroco: «Per dodici anni sono stato parroco in questa comunità – ha spiegato dall’altare – ma avevo timore di portare la statua della Madonna delle Grazie. Un altro aneddoto sempre raccontato dai nostri avi – ha proseguito l’ex parroco – è che la statua, risalente al 1300-1400, non era però tanto bella dal punto di vista artistico. Ecco perché i cittadini avevano deciso di bruciarla. Fu preparato un falò davanti alla chiesa del Santo Rosario e mentre stavano portando fuori la statua, arrivò un forte temporale che spense completamente il fuoco. La statua fu riportata in chiesa e rimase nella nicchia». Da allora non ci fu nessuna altra processione. Col terremoto del 23 novembre del 1980 crollò il tetto della chiesa e tutte le statue furono portate nella chiesa di San Sebastiano. «Sapendo che anche la statua della Madonna era stata portata fuori dalla chiesa – ha aggiunto don Vincenzo – ho temuto altre disgrazie». Ma così non è stato. (La Città)