San Giovanni a Piro. In 7.000 per il concerto di Gabbani, intorno l’incendio
Francesco Gabbani ballava con la scimmia di “Occidentali’s karma” e, intorno, il fuoco si avvicinava al paese. Una notte da dimenticare per gli abitanti di Scario, frazione del Comune di San Giovanni a Piro, che hanno lottato fino alle prime luci del mattino per difendere il paese. Le fiamme hanno divorato decine di ettari di […]
Francesco Gabbani ballava con la scimmia di “Occidentali’s karma” e, intorno, il fuoco si avvicinava al paese. Una notte da dimenticare per gli abitanti di Scario, frazione del Comune di San Giovanni a Piro, che hanno lottato fino alle prime luci del mattino per difendere il paese. Le fiamme hanno divorato decine di ettari di macchia mediterranea e uliveti, danneggiato abitazioni e avvolto per circa tre ore la strada provinciale che collega Scario con Policastro Bussentino isolando il paese. Un rogo enorme, sviluppatosi alle 11 del mattino e che in nottata, dopo il concerto di Gabbani, ha toccato le prime case. Tra i comuni di San Giovanni a Piro e Santa Marina sono state fatte evacuare tre strutture turistiche ed un centinaio di abitazioni. Scene di panico e disperazione. La rabbia di chi ha subito danni ingenti e di chi ha rischiato di vedere andare in fumo i sacrifici di una vita. E poi i soccorritori lasciati soli contro il fuoco. Senza elicotteri e senza canadair. Pietro Saggese, maresciallo dei carabinieri forestali di Sapri, ha ancora i segni del fuoco sulla pelle. «Coi colleghi abbiamo tentato di spegnere una tettoia in legno prima che il fuoco avvolgesse una villa – racconta sopraffatto dalla stanchezza – ma il vento forte ci ha messo seriamente in difficoltà». Il capitano dei carabinieri Michele Zitiello, 28 anni, uno dei più giovani soccorritori sul posto, ha coordinato le operazioni fino all’alba. Durante l’evacuazione di un villaggio ha regalato il suo berretto ad una bambina in lacrime. E poi i sindaci: Ferdinando Palazzo di San Giovanni a Piro e Giovanni Fortunato di Santa Marina non hanno lasciato il fronte del fuoco neppure per un attimo. Fortunato ha messo a disposizione dei soccorritori la sua auto e ha spento il fuoco insieme a loro. Palazzo, con un maglioncino bagnato sulla bocca, ha sfidato il fumo per verificare se c’erano persone nelle case. «È stata una notte lunghissima – racconta stremato – abbiamo evitato il peggio grazie a tantissimi soccorritori che hanno fatto molto di più del loro dovere. Ma tutto questo poteva essere evitato. Abbiamo aspettato i mezzi aerei per tutta la giornata di ieri. Sarebbero bastati pochi lanci per spegnere le fiamme. Ma invece hanno preferito mettere a rischio il paese…». In una giornata, peraltro, in cui migliaia di turisti erano arrivati a Scario per assistere al concerto di Gabbani. Numerose le polemiche che hanno investito in queste ore l’amministrazione comunale per il mancato rinvio dell’evento. «Fino alle 18.30 le fiamme erano molto lontane dal paese – si difende Palazzo – alle 19 abbiamo fatto un briefing e abbiamo deciso di non rinviare il concerto. Sul lungomare c’erano già 7.000 persone e mandarle via poteva essere molto più pericoloso». Amareggiato anche il sindaco di Santa Marina. «Ci hanno abbandonati al nostro destino – accusa – ci siamo difesi dal fuoco da soli. Con mezzi di fortuna e con l’aiuto di tanti cittadini. Ringrazio il sindaco di Sapri per avermi inviato un autobotte e i volontari dell’associazione Cilento Emergenza di Camerota che hanno fatto un lavoro straordinario». Solo in mattinata la situazione è migliorata. «Dopo una lunga battaglia, forse – scrive su Fb l’assessore comunale Girolamo De Curtis – abbiamo messo fine alla follia umana». Ma i roghi nel Cilento sono ancora tanti. Paura nella giornata di ieri a Centola dove le fiamme hanno minacciato seriamente il paese: le fiamme sarebbero state innescate da un razzo simile a quello usato sulle barche. Indagano i carabinieri. (La Città)