Scala . Processo morte Cameron , la famiglia “Avevamo avvisato il ristorante”

15 luglio 2017 | 07:43
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Scala . Processo morte Cameron , la famiglia “Avevamo avvisato il ristorante”

Scala, Costiera amalfitana . Continua il processo al Tribunale di Salerno per la morte del piccolo Cameron . I genitori in tribunale hanno affermato che avevano avvisato che il figlio aveva una intolleranza , dicendolo alla cameriera del ristorante a Scala che gli avrebbe detto che era solo pasta con la salsa. Cameron era giunto […]

Scala, Costiera amalfitana . Continua il processo al Tribunale di Salerno per la morte del piccolo Cameron . I genitori in tribunale hanno affermato che avevano avvisato che il figlio aveva una intolleranza , dicendolo alla cameriera del ristorante a Scala che gli avrebbe detto che era solo pasta con la salsa. Cameron era giunto in Costiera insieme con una comitiva di connazionali dalla contea inglese West Sussex. E’ qui che il piccolo viveva con la madre Cassandra 39 anni, il padre Rizwan, 38, e il fratellino Aidan. Insieme a loro era giunto in Costiera quel maledetto martedì 27 ottobre. Facevano parte di una comitiva di turisti britannici formata da altri 27 connazionali con i quali avrebbe dovuto visitare Ravello. A tracciare il profilo di questa famigliola che ha vissuto nei mesi scorsi uno dei drammi più terribili fu il Daily Telegraph, uno dei principali tabloid britannici che affidò il caso a una propria giornalista inviata in Costiera con l’intento di ricostruire la tragedia. Il bimbo inglese di sei anni spirò il 31 ottobre all’ospedale Santobono di Napoli dopo un’agonia di alcune ore. Giunto dal presidio di Castiglione in condizioni disperate (il bimbo fu salvato dai medici dell’ospedale Costa d’Amalfi ma non riuscì a superare quell’edema cerebrale massivo provocato da ipossia, ovvero dalla mancanza di ossigeno al cervello) i chirurghi napoletani fecero l’impossibile per strapparlo alla morte. A nulla però valsero tutti gli sforzi per tenerlo in vita a cominciare da qual maledetto pomeriggio di martedì a Ravello. Fu lì che il bimbo si sentì male perdendo i sensi dopo aver mangiato qualcosa a cui probabilmente era allergico. Proveniente da Sorrento insieme con i genitori e una comitiva di connazionali, Cameron era stato a pranzo presso un ristorante di Scala dove la madre pare avesse chiesto di servirgli un piatto di pasta al pomodoro senza formaggio. Tempo un’ora o poco più, l’improvviso malore nei pressi della galleria di Ravello dove la comitiva era scesa dal pullman per iniziare il giro turistico nella città della musica. Qui, si vissero interminabili momenti di apprensione a causa del grave stato di incoscienza del piccolo sul cui corpicino fu praticato un lungo massaggio cardiaco prima da un medico che si trovava a passare sul posto poi dai sanitari del 118 di Maiori che lo trasferirono in fin di vita presso il presidio ospedaliero di Castiglione. Fu qui che i medici riuscirono a riavviare il battito del cuoricino dopo i due arresti cardiaci che fecero temere il peggio. Intubato, venne poi ricoverato in eliambulanza al Santobono dove spirò nelle prime ore della sera del 31 ottobre.