Sorrento,tragici incidenti stradali, il buon senso e la riflessione non sono di questo tempo.

29 luglio 2017 | 11:21
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Sorrento,tragici incidenti stradali, il buon senso e la riflessione non sono di questo tempo.
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Sorrento,tragici incidenti stradali, il buon senso e la riflessione non sono di questo tempo.
Sorrento,tragici incidenti stradali, il buon senso e la riflessione non sono di questo tempo.
Sorrento,tragici incidenti stradali, il buon senso e la riflessione non sono di questo tempo.

Sorrento –  Mattinata di un sabato di fine luglio, ore 08,15, Via Capo, altezza curva Hotel  Settimo Cielo, due motorini a velocità sostenuta si rincorrono in direzione Sorrento, sorpassando una serie di autoveicoli fino all’ imbocco della curva, dove nel frattempo la carreggiata è occupata da due furgoni in transito in senso opposto. Lo spazio […]

Sorrento –  Mattinata di un sabato di fine luglio, ore 08,15, Via Capo, altezza curva Hotel  Settimo Cielo, due motorini a velocità sostenuta si rincorrono in direzione Sorrento, sorpassando una serie di autoveicoli fino all’ imbocco della curva, dove nel frattempo la carreggiata è occupata da due furgoni in transito in senso opposto. Lo spazio della carreggiata in piena curva lasciato dai due grossi veicoli nell’incrociarsi risulta essere meno di un metro. A questo punto il buon senso, sebbene portato al limite, indicherebbe ai due giovani centauri , sempre in fase di sorpasso di altri autoveicoli, di rallentare ed aspettare quei pochi attimi che la curva risultasse quanto meno sgombra di uno dei veicoli. Ebbene no! Infischiandosene del pericolo imminente, delle conseguenze, ma sopra tutto della loro giovane vita, a testa bassa entrambi senza diminuire la velocità imboccano in piena curva lo stretto cunicolo  tra i due grossi veicoli in movimento,  per poi fortunatamente sparire verso la città. Probabilmente qualcosa di sovrannaturale sarà successo, poiché è evidente che tutte le leggi della cinetica in quel momento sono state azzerate affinché qualcosa di tragico non si ripetesse a distanza di pochi giorni. – Ore 08,30 Via Nastro Verde, rettilineo nei pressi dell’Hotel Il Nido altri due motorini si rincorrono sorpassando  fino all’imbocco della curva,un pullman di linea ed una serie di autoveicoli, scansando di pochi centimetri le auto provenienti in senso inverso. – Ore 08, 40, località Li Schisani, tre moto di grossa cilindrata con tubi di scappamento modificati, affrontano ad alta velocità in direzione Sorrento le curve del Nastro Verde. La competizione tra i tre è accesa tanto che le curve, infischiandosene dei veicoli che potevano sopraggiungere in senso opposto, vengono affrontate anche contromano,  mentre il sound delle marmitte sembrava trasportare una tranquilla mattinata della collina sorrentina alle curve di Lesmo dell’Autodromo di Monza durante un GP. –  Tre  episodi verificatosi in un arco breve di tempo stanno a dimostrare come il pericolo sia concentrato sulle nostre strade.  Dove l’azzardo, il rischio oppure quello che semplicemente potrebbe essere indicato come il brivido di portare al limite le proprie capacità nel gestire il mezzo meccanico, in quegli attimi ci fa dimenticare la imminente e sempre più probabile tragica conseguenza. Dove la componente velocità gioca un ruolo fondamentale affinché la incolumità o meglio la sopravvivenza possa essere poi raggiunta superando quegli attimi di criticità in cui lo spazio, il tempo ed altri variabili rappresentate da altri fattori in campo, collaborino positivamente affinché il punto cruciale possa essere “brillantemente” superato. Basterebbe però che il tutto , qualora si inforchi una moto,si riducesse a ricorrere ad una dose non tanto eccessiva di buon senso, al meditare circa la pericolosità che oggigiorno rappresentano le nostre strade ma soprattutto lo strumento che con tanta disinvoltura ci apprestiamo ad utilizzare nello spostarci sempre più freneticamente da un luogo all’altro. Il meditare sull’argomento e mettere poi in pratica determinati comportamenti potrebbe essere  il traguardo più ambizioso. In particolar modo quando da pochi giorni   si è reduci dall’ ennesimo tragico incidente  che ha visto nel fiore degli anni,la dipartita di un altro nostro figlio. – Purtroppo gli episodi appena elencati e quanti ogni giorno sempre più si verificano lungo le nostre strade,  stanno a dimostrare che nemmeno tali tragedie riescono a modificare o quanto meno a condizionare determinati comportamenti.  Il modo migliore di ricordare Tonino, Cristiano, Giovanni e altre giovani esistenze rubate dai nostri asfalti potrebbe proprio essere quel cambio di tendenza che una riflessione  accurata di quanto , con una frequenza sempre più assidua, sta succedendo. Al di là  della manifestazione di capacità ed altre pericolose esibizioni, non si dovrebbe assolutamente mai dimenticare  che il brivido più immenso è rappresentato dal  vivere con passione, entusiasmo ma sempre con ponderatezza la propria esistenza. – sabato 29 luglio 2017 –  salvatorecaccaviello.