Vico Equense. Alla Marina di Seiano una targa in ricordo del senatore Giorgio Arcoleo. Alla moglie dedicata la celebre melodia “O’ Sole Mio”
Vico Equense. Alla Marina di Seiano (Aequa), una targa in onore del senatore Giorgio Arcoleo, nella strada a lui dedicata, sul lungomare aequano, tra via Murrano e la piazzetta di Sant’Antonio. Una richiesta arrivata dal dott. Umberto D’Amora, nato a Napoli e residente a Vico Equense in Corso Caulino, donando al Comune di Vico Equense, una targa […]
Vico Equense. Alla Marina di Seiano (Aequa), una targa in onore del senatore Giorgio Arcoleo, nella strada a lui dedicata, sul lungomare aequano, tra via Murrano e la piazzetta di Sant’Antonio.
Una richiesta arrivata dal dott. Umberto D’Amora, nato a Napoli e residente a Vico Equense in Corso Caulino, donando al Comune di Vico Equense, una targa in ricordo del proprio bisnonno (il Senatore Arcoleo), che durante la sua esistenza soggiornò a Marina d’Aequa, e successivamente in Corso Caulino, dove tuttora abita il nipote, di cui sono noti numerosi scritti per il suo interessamento, per l’allungamento della banchina della Marina d’Aequa;
Una targa 60 x 40 cm, con questa dedica:
QUI, ISPIRATO DALLA PUREZZA E DALLA QUIETE
DALLE ACQUE DI QUESTA MARINA,
VISSE GIORNI DI STUDIO E RIPOSO
GIORGIO ARCOLEO
GIURISTA, UOMO POLITICO E LETTERATO DI CHIARA FAMA
IL COMUNE DI VICO EQUENSE POSE
L’amministrazione comunale ritiene opportuno accogliere la richiesta del nipote, in quanto l’iniziativa proposta è finalizzata a ricercare, riconoscere e soprattutto gratificare la nobile memoria del Senatore della Repubblica Italiana GIORGIO ARCOLEO, e rientra a pieno titolo tra la promozione di
iniziative dedicate ai personaggi che hanno dato lustre alla nostra Città e di cui è coinvolta l’intera cittadinanza.
Non comporta alcun costo a carico dell’Amministrazione comunale, in quanto l’installazione della predetta targa avverrà a cura del servizio Manutenzione.
Il senatore sposò Donna Nina Vignati Mazza, a cui il compositore Giovanni Capurro dedicò la celebre melodia “O’Sole Mio“.
Formatosi a Napoli in Giurisprudenza, si distinse inizialmente come letterato tra gli allievi di Francesco De Sanctis. A partire dal 1877 pubblicò una serie di monografie di diritto pubblico e costituzionale che gli consentirono di ottenere la cattedra di Diritto Costituzionale presso l’Università di Napoli (nella cui storica sede gli è stata dedicata un’aula). Eletto deputato per la prima volta nel 1885 nel collegio di Caltagirone, assunse anche incarichi di governo, prima come sottosegretario all’Agricoltura e commercio nel 1891, alle Finanze nel 1896 e poi agli Interni nel 1898. Lasciò la Camera dei deputati per protesta contro il decreto Pelloux che reprimeva la libertà di stampa. Nel 1902 fu nominato senatore del regno in virtù dei precedenti mandati da deputato. Fu relatore, tra l’altro, di un progetto di riforma del Senato, ricordato con il suo nome.