Vico Equense. I VAS: Passa come una rivoluzione la distruzione PUT in Regione

24 luglio 2017 | 10:37
Share0
Vico Equense. I VAS: Passa come una rivoluzione la distruzione PUT in Regione

Vico Equense. Riceviamo e Pubblichiamo una lettera del circolo vicano “Giovanni Esposito” dei VAS (Verde Ambiente & Società), firmata dal coordinatore prof. Franco Cuomo. <<Un mio amico, qualche settimana fa, mi disse che se la situazione del traffico in penisola è insostenibile la colpa era degli ambientalisti che avrebbero fatto costruire la galleria Seiano –Pozzano così […]

Vico Equense. Riceviamo e Pubblichiamo una lettera del circolo vicano “Giovanni Esposito” dei VAS (Verde Ambiente & Società), firmata dal coordinatore prof. Franco Cuomo.

<<Un mio amico, qualche settimana fa, mi disse che se la situazione del traffico in penisola è insostenibile la colpa era degli ambientalisti che avrebbero fatto costruire la galleria Seiano –Pozzano così com’è: non contestai, per buona educazione ma  anche perché credo che non importi a nessuno sapere la verità su quella mostruosità manifesta espressione di pesanti errori di progettazione che non riguardano solo i problemi di traffico, ma che  e sollevarono e ancora sollevano anche numerosi interrogativi sulla competenza dei dirigenti delle società pubbliche responsabili,  ANAS  tra tutte, meglio dire che sono stati gli ambientalisti ai quali va la colpa di tutto.

Vale la pena ricordare che il giorno precedente all’apertura della galleria, i tecnici si resero conto che gli autocarri oltre le otto tonnellate di massa complessiva non potevano attraversare il tunnel e dunque furono costretti ad attraversare il centro storico di Vico Equense, dove ancora oggi passano: un delirio tecnico-gestionale che resterà senza responsabili e che da solo qualifica l’intera operazione, altro che ambientalisti! Disse pure che finalmente avrebbero modificato il PUT, il Piano Urbanistico Territoriale fatto dall’architetto Alessandro Dal Piaz  professore ordinario di Progettazione urbanistica nonché responsabile scientifico per i problemi urbanistico-paesaggistici e dal 2012 fa parte del Comitato Scientifico del Parco Regionale dei Campi Flegrei.

Bene! E’ di qualche giorno la notizia che un certo Alfonso Longobardi consigliere regionale dottore in Economia e Commercio, Manager del centro diabetologico di Castellammare di Stabia, ha approvato le modifica del più importante strumento urbanistico della Costiera Sorrentina, con l’intento – a suo dire e al dire di molti altri – di snellirne le procedure costruttive. Il tutto elencato come: ammodernamento di strade, porti e approdi, costruzioni di opere pubbliche quasi inutili (leggi per esempio, ascensori per la marina di Vico). Procedure semplificate per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei fabbricati leggi ampliamenti e costruzioni ex novo in zone di vincolo urbanistico, incluso l’adeguamento sismico. Nuove dimensioni per le aree da destinare ad attrezzature pubbliche. Tutto questo per la gioia di sindaci e tecnici comunali che da anni chiedono un allentamento dei rigidi vincoli urbanistici in vigore dal 1987.

Per i soliti ambientalisti questo è un fatto molto grave: al di là delle competenze specifiche di chi ha approvato queste modifiche, che sono molto discutibili (per lo meno il PUT era stato fatto da un prof di urbanistica) gli ambientalisti, i VAS – per intenderci- denunciano quello che si configura essere l’ultimo atto della cementificazione selvaggia della penisola Sorrentina, che a buon diritto- così come è diventata e ancora diventerà- può dirsi già parte della megalopoli NASA ( Napoli-Salerno). La novità più significativa dovrebbe consistere nell’adeguamento delle previsioni del Put alla normativa nazionale, in parti colare a quel dpr 380 del 2001 che ha ampliato la definizione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei fabbricati: così ristrutturare un immobile o adeguarlo alla normativa antisismica sarà più facile.

Più semplice l’iter amministrativo per il recupero abitativo dei sottotetti, il reperimento di spazi per i parcheggi pertinenziali e l’adeguamento dei fabbricati in vista del recupero del patrimonio edilizio esistente. Nuove prospettive anche per la viabilità minore; il ddl prevede l’eliminazione della norma che limita la sezione stradale a tre metri, lo stradone del Rivo D’arco avrà la sua “dignità” di strada. Ecco, questa nuova colata di cemento è stata chiamata “snellimento delle procedure” ed è stata approvata all’unanimità nel silenzio di tutti, tranne dei soliti ambientalisti di cui si dirà che sono responsabili anche di quest’altro scempio”>>.