A Salerno e provincia in arrivo oltre 21.000 assunzioni entro settembre, ma il precariato è la regola
Tra luglio e settembre, a Salerno e provincia, infatti, le imprese assumeranno 21.250 persone. Una piccola boccata d’ossigeno per i disoccupati, anche se i contratti a tempo indeterminato o d’apprendistato rappresentano soltanto una minima parte rispetto al computo totale: 3.825, pari a circa il 18%. È questa la fotografia che emerge dall’analisi del sistema informativo […]
Tra luglio e settembre, a Salerno e provincia, infatti, le imprese assumeranno 21.250 persone. Una piccola boccata d’ossigeno per i disoccupati, anche se i contratti a tempo indeterminato o d’apprendistato rappresentano soltanto una minima parte rispetto al computo totale: 3.825, pari a circa il 18%. È questa la fotografia che emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere in accordo con l’Anpal. Per capire come la crisi economica non sia stata ancora lasciata alle spalle e faccia sentire ancora i suoi effetti, basta fornire un altro dato emblematico: le aziende che aprono le porte ai neo assunti sono solo una piccola parte del tessuto imprenditoriale salernitano: il 16%. Ritornando alle forme giuridiche d’assunzione previste per il trimestre, nella maggior parte dei casi, ossia per l’82% (17.425) sono previsti contratti a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). La chiamata al lavoro si concentra per il 56% nel settore dei servizi e per il 70% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Scendendo nei particolari il 9% è destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (ossia profili high skill), quota peraltro inferiore alla media nazionale (18%), mentre il 23% delle assunzioni riguarda i giovani con meno di 30 anni e il 6% personale non laureato. Le tre figure professionali più richieste assorbono il 47% delle entrate complessive previste. Proprio nell’ambito della specializzazione c’è difficoltà a reperire personale, tant’è che si prevede che in 11 casi su 100 le imprese avranno difficoltà a trovare i profili desiderati. Restando in questo campo, le professioni più difficili da reperire nel Salernitano sono quelle di specialisti in scienze economiche e gestionali di impresa, operai specializzati nelle industrie del legno e della carta, e tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione. Un comune denominatore, quest’ultimo, che accomuna tutt’Italia al punto che, a livello nazionale, una ricerca di personale su 5 rischia di restare disattesa per le difficoltà di reperimento delle figure professionali necessarie. In questo caso, in ambito nazionale, le professioni più ricercate sono quelle di analista programmatore, operatore commerciale per l’Italia, addetto alla logistica di magazzino, specialista della gestione e del controllo. In tutto sono circa 200.000 le posizioni di lavoro considerate problematiche da coprire con candidati idonei, ovvero il 20,6% delle 969.000 entrate previste dalle aziende nel periodo considerato. Più complicato, nonostante l’elevato tasso di disoccupazione, appare trovare il profilo giusto tra i giovani (23% la difficoltà di reperimento) ai quali si indirizza il 35% degli ingressi programmati (339.000 in tutto). Sono soprattutto le imprese dell’Ict e delle industrie metalmeccaniche ed elettroniche (37% in entrambi i casi) che segnalano maggiori criticità nel reperire personale adeguato. «Il dato che si torni ad assumere a Salerno – evidenzia Gerardo Ceres, segretario generale della Uil – è confortante anche se non risolutivo. E il fatto che manchino figure professionali è la dimostrazione di come i centri professionali siano inefficaci. Non incrociano, infatti, i fabbisogni e le domande delle aziende. Inoltre è necessario migliorare le strutture ricettive e far sì che i turisti vengano da noi non solo nei mesi estivi. Abbiamo, infatti, un patrimonio turistico che non è solo legato alla bellezza mare ma che offre tantissime possibilità». (La Città)