Abusivismo e condono, dichiarazione del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca
Regione Campania. Una dichiarazione di fuoco, quella del Presidente della Regione Campania on. Vincenzo De Luca, per il niet sollevato dal Governo nazionale riguardo il condono sul territorio regionale. Ecco le parole del presidente: “In relazione al dibattito che si è aperto sul condono edilizio e sul cosiddetto “abuso di necessità”, trovo riferimenti ad una legge […]
Regione Campania. Una dichiarazione di fuoco, quella del Presidente della Regione Campania on. Vincenzo De Luca, per il niet sollevato dal Governo nazionale riguardo il condono sul territorio regionale. Ecco le parole del presidente: “In relazione al dibattito che si è aperto sul condono edilizio e sul cosiddetto “abuso di necessità”, trovo riferimenti ad una legge della Campania del tutto campati in aria. Il Governo ha impugnato tale legge non nel merito, ma sollevando un problema di “competenza” sulla materia, ritenuta esclusivamente statale. Su questo deciderà la Consulta.
Ma mi interessa chiarire nel merito, rispetto a un clamoroso capovolgimento della realtà.
La nostra legge è rigorosamente contro ogni abusivismo, e non prevede né sanatorie né condoni (che riguardano peraltro la competenza nazionale e parlamentare).
La legge campana sostiene la “non sanabilità” per nessuna ragione per quattro categorie di abuso:
1) Costruzioni realizzate da imprese camorristiche;
2) Costruzioni in zona con vincolo ambientale
3) Costruzioni realizzate in zone idrogeologicamente pericolose;
4) Costruzioni realizzate da chi è già in possesso di un alloggio;
Dunque massimo rigore, sulla base di un confronto avvenuto anche con magistrati che da anni seguono la materia. Inoltre offriamo ai Comuni le immagini satellitari del territorio campano, registrate dalla piattaforma regionale “Iter” per un efficace controllo preventivo e quotidiano.
Poi, in relazione a migliaia di costruzioni abusive e lasciate lì per vent’anni fra ideologisdmi e inconcludenze operative, non si ipotizzano affatto “condoni”, ma si prevede per i Comuni la facoltà, se essi lo riterranno, di valutare l’utilità sociale degli immobili. In questo caso si ipotizza la requisizione degli alloggi (altro che condono!), e la loro acquisizione al patrimonio pubblico. Il Comune può prevedere poi un uso sociale a favore di chi ha le stesse condizioni di reddito previste per poter richiedere un alloggio popolare. Viene inoltre consentito in tal modo, la definizione di piani di recupero da parte dei Comuni che comprendono anche gli alloggi requisiti, in modo tale da mettere ordine sul piano urbanistico, e uscire dal paradosso di questi decenni: si grida contro l’abusivismo ma non si fa nulla di concreto. I Comuni non hanno un euro per intervenire. E l’unico risultato reale è che, mentre si parla di ambiente, decine di migliaia di alloggi abusivi, non potendosi allacciare alle reti fognarie comunali (dove ci sono…!) sversano dappertutto inquinando i territori e le falde.
Il Governo rivendica (ed io concordo) la propria competenza esclusiva in materia di condono. Mi aspetto dunque che coerentemente, da domani siano impegnati l’Esercito, il Genio Militare, i Provveditorati alle Opere Pubbliche per procedere alle immediate demolizioni.
Alla fine non ho nessun motivo per essere fiducioso. Ma almeno, come probabilità teorica, arriverà anche in Italia il momento nel quale si parlerà, informandosi delle cose di cui si parla. E si agirà utilizzando la ragione e guardando ai risultati concreti, e non alla propaganda o a qualche titolo di giornale”.