Arrestata una dipendente della Asl di Verona, che aveva somministrato morfina ad un neonato

4 agosto 2017 | 11:39
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Arrestata una dipendente della Asl di Verona, che aveva somministrato morfina ad un neonato

Una infermiera è stata arrestata dalla Polizia di Verona per aver somministrato della morfina ad un neonato, causandogli una overdose e provocandogli un arresto respiratorio. Si tratta di una infermiera in servizio presso l’Azienda ospedaliera di Verona. La donna avrebbe somministrato morfina al neonato in assenza di una prescrizione medica e senza necessità terapeutiche. L’infermiera è […]

Una infermiera è stata arrestata dalla Polizia di Verona per aver somministrato della morfina ad un neonato, causandogli una overdose e provocandogli un arresto respiratorio. Si tratta di una infermiera in servizio presso l’Azienda ospedaliera di Verona. La donna avrebbe somministrato morfina al neonato in assenza di una prescrizione medica e senza necessità terapeutiche. L’infermiera è stata arrestata dalla Polizia in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Livia Magri su richiesta del pm Elvira Vitulli.
La squadra mobile di Verona sta compiendo accertamenti per verificare se l’infermiera arrestata per aver somministrato della morfina ad un neonato, causandogli una overdose, avesse compiuto la stessa azione anche in passato. Lo ha detto il dirigente della squadra mobile Roberto Di Benedetto, illustrando in conferenza stampa le indagini che hanno portato all’arresto della donna. Si tratta di una infermiera 43enne residente in provincia di Verona. Il neonato, ha spiegato Di Benedetto, si trovava da un mese in ospedale perchè nato prematuro. Le sue condizioni erano andate via via migliorando, al punto che la sera del 19 marzo era stato collocato nel box 1, riservato ai piccoli in buone condizioni di salute e prossimi alle dimissioni dal nosocomio. “Quando l’equipe medica, considerata di elevatissimo livello professionale – ha raccontato – ha notato l’aggravamento ed era in difficoltà a comprenderne le ragioni, in una fase comprensibilmente molto concitata, è improvvisamente apparsa sulla scena l’infermiera: la donna ha chiesto che venisse somministrato al piccolo un farmaco antagonista agli oppiacei”.

Fonte Ansa.it