Battipaglia. È emergenza micro discariche. Cumuli di rifiuti in diverse zone del centro e della periferia
Cumuli di rifiuti lasciati a marcire sull’asfalto, strade ripulite e ricoperte di pattume dopo poche ore, degrado e tanfo in ogni angolo della città. A Battipaglia è emergenza microdiscariche: centinaia di maleodoranti cataste d’immondizia che invadono le vie del centro e della periferia. Zona industriale e Taverna. Sul ciglio della strada, tra le erbacce di […]
Cumuli di rifiuti lasciati a marcire sull’asfalto, strade ripulite e ricoperte di pattume dopo poche ore, degrado e tanfo in ogni angolo della città. A Battipaglia è emergenza microdiscariche: centinaia di maleodoranti cataste d’immondizia che invadono le vie del centro e della periferia. Zona industriale e Taverna. Sul ciglio della strada, tra le erbacce di via delle industrie, rifiuti d’ogni tipo, ma è lungo la stradina alle spalle dello stir, proprio al confine col Comune di Eboli, che s’estendono delle vere e proprie discariche a cielo aperto: enormi sacchi di plastica strapieni, vecchi armadi, letti, divani, poltrone. Tonnellate d’immondizia che invadono la strada. E pure lungo la provinciale 195, riqualificata qualche anno fa ma mai ultimata, si vedono rifiuti d’ogni sorta. Nelle vie comunali a ridosso della Sele Ambiente, frigoriferi, porte e elettrodomestici. Un’altra microdiscarica a viale Brodolini, proprio di fronte all’ex Btp Tecno. Area rurale e litoranea. Il fenomeno s’attenua lungo la provinciale 312: agli angoli della strada qualche cartaccia, ma non si vedono cumuli di pattume. Gli ammassi, invece, proliferano sul ciglio della 175, la cosiddetta litoranea: materiale edile, mattonelle frantumate, enormi barattoli di latta che un tempo contenevano vernice, bottiglie di birra, scarpe vecchie e grossi scatoloni sulle sterpaglie color cenere a causa d’un vasto incendio divampato ai principi dell’estate. E sulla 135, la Spineta, s’accumulano decine di pneumatici e altro materiale edile. E flaconi di carburante e pattume d’ogni tipo proprio alle porte dell’ecocentro di Alba. Belvedere e Serroni. Lo strano caso di via Fosso Pioppo. È una delle strade più sporche della città: soltanto tre giorni fa gli uomini di Alba l’avevano ripulita e ora si sono accumulati perfino mattoni, calce, cemento e addirittura dei forni e dei televisori. Situazione simile a Serroni, a ridosso d’una vecchia baracca, un tempo dedita al commercio floreale: è accaduto anche lì che all’indomani delle pulizie gli incivili prendessero nuovamente la zona di mira. Centro e Sant’Anna. In via Brescia, nel cantiere dismesso d’un fabbricato mai edificato, ferraglie e cemento in un’area mai bonificata. In via Ripa, proprio dinanzi a un’area di sosta di proprietà del comune, in un opificio abbandonato, sacchi di indumenti usati e buste di rifiuti. Il focolaio principale delle microdiscariche, però, è nel rione Sant’Anna, tra via Marcovaldo e via Esperia: materassi, televisori, divani, frigoriferi, fornelli, buste stracolme di rifiuti, gabbiette zeppe di oggettistica obsoleta e addirittura i sedili posteriori d’un’autovettura. E il degrado regna incontrastato. (La Città)