Camerota, frana il costone. Sosta vietata e spiagge vuote. Procura di Vallo della Lucania sequestra i parcheggi, è caos

9 agosto 2017 | 18:54
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Camerota, frana il costone. Sosta vietata e spiagge vuote. Procura di Vallo della Lucania sequestra i parcheggi, è caos

Niente più parcheggi all’ombra del costone roccioso di Cala del Cefalo a Marina di Camerota: il rischio crolli è troppo elevato. Lo ha deciso la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania dopo che due giorni fa un masso si è staccato dal costone roccioso cadendo su un’auto parcheggiata nella zona, non lontano dalla discoteca […]

Niente più parcheggi all’ombra del costone roccioso di Cala del Cefalo a Marina di Camerota: il rischio crolli è troppo elevato. Lo ha deciso la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania dopo che due giorni fa un masso si è staccato dal costone roccioso cadendo su un’auto parcheggiata nella zona, non lontano dalla discoteca «Il Ciclope», locale tra l’altro chiuso due anni fa dopo la morte di Crescenzo Della Ragione, il 28enne napoletano ucciso proprio dal crollo di una roccia. E così all’ennesimo episodio, questa volta almeno senza feriti, i magistrati di Vallo della Lucania dopo aver ricevuto l’informativa dei carabinieri hanno disposto la chiusura di tutte le aree adibite a parcheggio lungo i circa cinque chilometri di spiaggia. Da ieri nella zona regna quindi il caos più completo e gli stabilimenti balneari sono rimasti quasi del tutto vuoti, perché l’unico parcheggio possibile qui ora sono gli spazi delimitati da strisce blu sulla strada provinciale. Troppo poco per contenere migliaia di auto che nel mese di agosto prendono d’assalto questa lunga fetta di costa del territorio di Marina di Camerota, peraltro anche quest’anno bandiera blu. Turisti bloccati ed operatori dei lidi a serio rischio fallimento, tanto che ieri sono scesi in strada per protestare, perché a stagione bella ed iniziata e con ombrelloni già prenotati per tutto il mese di agosto, rischiano seriamente la chiusura dell’attività. «È un vero disastro – spiega Raffaele Esposito, titolare di un lido proprio sulla spiaggia “incriminata” e presidente dell’Associazione Balneari di Camerota – un provvedimento del genere l’8 agosto è la cosa peggiore che potesse capitarci. Molti rischieranno la chiusura, dovranno licenziare del personale. Speriamo quanto meno di non rimetterci troppo. Ora stiamo cercando di studiare un’alternativa, ma la situazione è davvero molto complicata. A questo punto non è più possibile rinviare la messa in sicurezza del territorio». E pensare che negli ultimi anni sullo stato del costone roccioso incriminato è suonato più di un campanello d’allarme, ma mai ascoltato dalle istituzioni ed in particolare dai sindaci che si sono succeduti alla guida dell’amministrazione locale di Camerota. Situazione ben nota da anni all’amministrazione comunale di Camerota, compreso il dato di non poco conto che i parcheggi nei pressi del costone sono stati gestiti dal 1990 senza uno straccio di concessione. Cioè parcheggi abusivi a tutti gli effetti. L’ultimo campanello d’allarme risale all’anno scorso, nel mese di giugno, quando gli agenti della polizia provinciale delimitarono con il nastro bianco e rosso le stesse aree adibite a parcheggio in seguito ad una determina della Provincia di Salerno che dopo alcune attività ispettive si era resa conto che erano gestite senza alcuna autorizzazione ed erano stati anche commessi degli abusi. Dopo due giorni dal blitz, i nastri vennero rimossi dai parcheggiatori e pur essendo stata ampiamente segnala la violazione, nulla accadde più. Ora a Camerota dallo scorso mese di giugno c’è un nuovo sindaco. «Quello che sta accadendo in queste ore – spiega il neosindaco Mario Scarpitta – è la conseguenza di 30 anni di totale paralisi e nefandezze di questo Comune. Ereditiamo una situazione disastrosa da un punto di vista di dissesto idrogeologico, di depurazione e finanche finanziario. Chi ha gestito male questo Comune ed è stato complice del disastro ora ha anche la faccia tosta di parlare. Faremo di tutto per aiutare gli operatori turistici, mi appello anche a De Luca, ci dia una mano». (Corriere del Mezzogiorno)