Campania, bagnanti assediati dal fuoco si aggrava l’emergenza incendi VIDEO
Non si dorme nei borghi della costiera sorrentina, assaltati di notte dal fuoco che riprende forza con il calare degli interventi di soccorso. Non si respira nei paesini arrampicati sulla dorsale della costiera amalfitana, dove il fumo invade le case e il verde non esiste più. Si scappa dalle spiagge del litorale flegreo, minacciate improvvisamente […]
Non si dorme nei borghi della costiera sorrentina, assaltati di notte dal fuoco che riprende forza con il calare degli interventi di soccorso. Non si respira nei paesini arrampicati sulla dorsale della costiera amalfitana, dove il fumo invade le case e il verde non esiste più. Si scappa dalle spiagge del litorale flegreo, minacciate improvvisamente dalle fiamme che si affacciano sul costone e sembrano venire giù, fino al mare. È un olocausto, un disastro dalle proporzioni ogni giorno più drammatiche: gli incendi stanno letteralmente divorando la regione, che anche ieri ha guidato la classifica degli interventi dei vigili del fuoco, 177 sui circa mille avvenuti in tutta Italia. Fiamme ovunque, fiamme in molti casi dolose, fiamme che stanno distruggendo un patrimonio boschivo secolare, uccidendo animali, minando gli equilibri geologici. Un bollettino senza fine: a rischio anche abitazioni e alberghi, e persino importanti strutture come il Santuario della Stella a Salerno e il Santuario di mamma Schiavona in Irpinia.
Monte di Procida. È stato necessario evacuare e mettere in sicurezza alcune abitazioni a Miliscola per il vasto incendio divampato ieri sulla collina Montegrillo, in via Panoramica. Le lingue di fuoco si sono estese sulla parete che digrada verso il mare lambendo chalet, pub e abitazioni. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco e della Protezione civile Falco, sul posto con le forze dell’ordine che hanno coordinato le operazioni di spegnimento. Per precauzione nel primo pomeriggio è stato chiuso al traffico un tratto di strada. Il fronte del rogo, alimentato dalle raffiche di vento e inaccessibile in alcuni punti dai mezzi, è avanzato per molte ore. Per domare le fiamme è intervenuto anche un elicottero del servizio antincendio della Regione. La parete collinare divorata dall’incendio, sul versante che affaccia sulle isole del golfo, è a confine con il centro abitato. In pochi minuti il rogo si è esteso fino a Miliscola ed è stato ben visibile dalle spiagge del litorale di Capo Miseno. Paura tra i residenti e i bagnanti, le lingue di fuoco hanno lambito gli arenili sottostanti e hanno distrutto diversi ettari di macchia mediterranea e di vegetazione spontanea.
Monte Faito. L’incendio scoppiato a Ferragosto non dà tregua. È al calar del sole che la situazione si complica: i mezzi aerei vanno via, le fiamme sfuggono dal controllo, la gente spaventata lascia le case e resta in strada. Nella notte le fiamme Moiano hanno quasi raggiunto Santa Maria del Castello, arrivando alla zona abitata. Nelle frazioni di Faito e Moiano in tanti non hanno dormito. Anche nel borgo di Santa Maria del Castello la tensione è stata alta. «Dal nostro agriturismo si vedevano le fiamme sempre più vicine» spiega Andrea Celentano, titolare de «La Ginestra». La nube di fumo ha avvolto tutta la zona collinare, la cenere è arrivata fino al centro di Vico Equense, posandosi sui tavolini del bar della piazza. Ieri mattina l’elicottero della protezione civile regionale è arrivato alle 8, il canadair alle 12,30. Nel pomeriggio si è aggiunto un altro mezzo aereo che, però, è intervenuto solo per mezz’ora, a causa di un’emergenza in altra zona. «I soccorsi sono sempre un po’ a singhiozzo afferma il sindaco Andrea Buonocore e continuo a ribadire che c’è assenza di coordinamento. Ad esempio l’elicottero per fare rifornimento di carburante deve recarsi a Pontecagnano: impiega un’ora e mezza, le fiamme ovviamente non aspettano». Da terra continuano ad intervenire vigili del fuoco, uomini dell’Associazione volontari del Faito, polizia municipale, protezione civile regionale, carabinieri, affiancati dai membri dell’amministrazione comunale e dal presidente del Parco dei Monti Lattari Tristano Dello Joio.
Costiera Amalfitana. Mai questo territorio era stato aggredito così selvaggiamente dalle fiamme. Mai, a memoria d’uomo, un’estate incandescente come questa fatta di incendi, piccoli e grandi, che hanno distrutto pinete, macchia mediterranea e coltivazioni di limoni. Anche ieri la situazione ha rischiato di precipitare se in zona non fossero giunti un Canadair e qualche elicottero a gettare ellolitri di acqua di mare sui boschi in fiamme. Prima a Maiori, poi a Tramonti dove l’aereo è rimasto all’opera fino all’imbrunire. Un fumo fitto e denso ha avvolto la vallata azzerando la visibilità e rendendo l’aria irrespirabile, soprattutto da Tramonti a Maiori.
Avellino. Strada chiusa al traffico, corse della funicolare di Mercogliano bloccate e decine di ettari di bosco divorate dalle fiamme. Un nuovo incendio è divampato a Montevergine, nel comune irpino di Mercogliano, a meno di sei chilometri dal Santuario di Mamma Schiavona, dopo quello sviluppatosi la scorsa settimana. Per tentare di avere ragione del rogo ha operato anche un elicottero insieme alle squadre di terra coordinate dal Genio Civile di Avellino. E adesso si rischia la caduta di massi. Due bus di pellegrini della provincia di Napoli hanno dovuto fare marcia indietro e rinunciare alla loro tappa all’Abbazia. Il sindaco di Mercogliano, Massimiliano Carullo, non ha dubbi sull’origine degli incendi: «Sono di natura dolosa».
Caserta. Tutta la fascia pedemontana a ridosso della città è stata interessata ieri dalle fiamme che, nate nei pressi del borgo di Puccianiello, complice il vento e la vegetazione secca sono risalite lungo il pendio e la strada che porta al sito medioevale di Casertavecchia lambendo la frazione di Mezzano. Alcuni alberi avvolti dal fuoco sono caduti lungo l’arteria, che è stata chiusa. I pompieri hanno chiesto alla Regione l’intervento di un elicottero che però non era disponibile. Sul posto oltre ai vigili del fuoco anche gli uomini della Protezione civile e quelli della Sma, che sono arrivati con normali pick-up e non con i mezzi antincendio in dotazione, perché sarebbero tutti guasti: circostanza che ha scatenato un caso politico. Il consigliere regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia Gianpiero Zinzi ha accusato apertamente il governatore De Luca di aver preso «sottogamba» l’emergenza.
di Patrizia Capuano e Ilenia De Rosa IL MATTINO