Capaccio Paestum. Emergenza fiume Sele. Ok al progetto per evitare esondazioni
Ok alla redazione del progetto esecutivo di regolarizzazione della confluenza dei fiumi Sele e Calore Lucano, con adeguamento e sistemazione degli argini esistenti del Sele su entrambe le sponde. Il Comune di Capaccio Paestum, guidato dal sindaco Franco Palumbo, nel corso della conferenza di servizi indetta dal rup Rodolfo Sabelli ha incassato il parere positivo […]
Ok alla redazione del progetto esecutivo di regolarizzazione della confluenza dei fiumi Sele e Calore Lucano, con adeguamento e sistemazione degli argini esistenti del Sele su entrambe le sponde. Il Comune di Capaccio Paestum, guidato dal sindaco Franco Palumbo, nel corso della conferenza di servizi indetta dal rup Rodolfo Sabelli ha incassato il parere positivo di tutti e sedici gli altri enti coinvolti, demandando al rup ogni procedimento utile per la stipula dell’accordo di programma. Il Comune si impegnerà nella ricerca di fondi per rendere cantierabile il progetto, redatto dal Consorzio di bonifica di Paestum, che prevede interventi per circa 21 milioni di euro. Saranno avviati gli espropri previsti, anche su territorio ebolitano, e sarà il Genio civile a supervisionare la progettazione. Si tratta di lavori attesi che serviranno a scongiurare anche i pericoli dovuti alle esondazioni del fiume, come quelle che hanno provocato danni ingenti al porticciolo turistico “Molo Nautico Sele”. In tanti, in seguito all’episodio, hanno chiesto anche la rimozione della barra fluviale, la striscia di sabbia che ostruisce la foce del fiume. «Si tratta di un intervento inutile – precisa l’ex consigliere comunale Maurizio Paolillo – come affermato anche da esperti che abbiamo consultato negli scorsi mesi. La formazione della barra fluviale è un fenomeno naturale, dovuto al diverso livello dell’acqua del fiume e del mare. Questa verrà semplicemente rotta dalla corrente con la piena del fiume. Per intervenire, invece, il Comune sarebbe costretto a spendere cifre esorbitanti, Il tutto senza nessun tipo di beneficio, perché la barra fluviale continuerà a formarsi». (La Città)