Capaccio Paestum. Troppe “cartelle pazze”, sospesa la riscossione delle tasse

20 agosto 2017 | 19:23
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Capaccio Paestum. Troppe “cartelle pazze”, sospesa la riscossione delle tasse

Stop alla riscossione delle tasse: il Comune ha chiesto un incontro con la società Soget, che a Capaccio Paestum si occupa dell’esecuzione coattiva dei tributi comunali. A seguire la vicenda è Giuseppe Troncone, assessore comunale alle Finanze. Troncone intende fare chiarezza sulle cartelle emesse dalla società incaricata dall’ente per riscuotere i contributi non versati dai […]

Stop alla riscossione delle tasse: il Comune ha chiesto un incontro con la società Soget, che a Capaccio Paestum si occupa dell’esecuzione coattiva dei tributi comunali. A seguire la vicenda è Giuseppe Troncone, assessore comunale alle Finanze. Troncone intende fare chiarezza sulle cartelle emesse dalla società incaricata dall’ente per riscuotere i contributi non versati dai cittadini. Da quanto accertato, nel corso degli anni, per l’incapacità di riscossione da parte del Comune di riscuotere le tasse comunali, si è accumulato un mancato incasso per oltre 20 milioni di euro. Ammonta invece a 9 milioni la somma affidata alla società Soget per la riscossione, in parte incassata dall’ente. «Avevamo chiesto un incontro con la Soget – afferma l’assessore Troncone – per chiarire tutta la vicenda. In ogni caso la riscossione è sospesa, non posso tollerare che continuino ad arrivare ai contribuenti queste cartelle pazze. Sono state riscontrare varie irregolarità che vanno assolutamente chiarite. La Soget per la riscossione coattiva è riuscita a recuperare soltanto il 15% di quelle passate. Bisogna vedere, però, se quegli introiti sono dovuti, se i cittadini devono pagare. Sono arrivate una marea di cartelle ai cittadini, fatte sulla base empirica della misurazione del catasto. Però hanno ignorato innanzitutto i dettami di legge che prevedono che, prima di agire, bisognava intervenire presso i cittadini e informarli della difformità delle misurazioni e l’entità della somma da pagare riguardo Tarsu e Tari. Questo non è stato fatto e molta gente, soprattutto anziani e meno abbienti, hanno pagato somme non dovute e molti ancora sfidano la pubblica amministrazione, pensando di non aver nulla da perdere. Invece bisogna che queste entrate vengano realizzate, che i soldi entrino nelle casse del Comune ed evitare questo indebitamento». Una problematica finanziaria quella del Comune capaccese causata soprattutto dalla mancata riscossione delle tasse comunali. In questo marasma c’è anche chi, invece, ha pagato una tassa per un immobile che, di fatto, non era di sua proprietà. Per lui quasi mille euro di rimborso dal Comune per contributi comunali non dovuti. G.T. aveva dovuto versare 348 euro per l’Ici anno 2010, 241 euro per l’Ici anno 2011 e 333 euro per l’Ici anno 2012. In seguito alle indagini, effettuate dopo la presentazione dell’istanza di rimborso, l’ente ha accertato che gli importi non erano dovuti. Il Comune ha, quindi, accolto la domanda di rimborso, stabilendo di liquidare all’uomo la somma di 924 euro, comprensiva dei tributi versati e non dovuti e degli interessi legali. (La Città)