Cava de’ Tirreni. La figlia evita la truffa ai danni degli anziani genitori contattati al telefono da un finto avvocato
Cava de’ Tirreni. Approda in città la truffa telefonica dell’avvocato, presi di mira – come ormai di consueto – gli anziani che vivono soli in casa. Un nuovo allarme che arriva all’indomani di un tentativo, verificatosi mercoledì sera, ai danni di un’anziana coppia di coniugi di corso Principe Amedeo e andato per fortuna a vuoto. […]
Cava de’ Tirreni. Approda in città la truffa telefonica dell’avvocato, presi di mira – come ormai di consueto – gli anziani che vivono soli in casa. Un nuovo allarme che arriva all’indomani di un tentativo, verificatosi mercoledì sera, ai danni di un’anziana coppia di coniugi di corso Principe Amedeo e andato per fortuna a vuoto. A raccontare l’accaduto la figlia delle mancate vittime che, avvisata dalla madre della strana telefonata, ha immediatamente segnalato la vicenda alle forze dell’ordine. «Ci siamo subito resi conto che qualcosa non andava – ha spiegato la donna – mia madre ha ricevuto questa strana telefonata da parte di un avvocato che era alla ricerca di mio fratello, che vive fuori città, perché aveva problemi a pagare le rate dell’automobile e necessitava di 300 euro». Una messinscena ben architetta, tant’è che l’anziana signora in prenda alla preoccupazione ha provveduto immediatamente a contattare il figlio. «Al telefono ovviamente non ha risposto mio fratello – continua la figlia della vittima – ma qualcuno che si è finto lui, evidentemente però i due complici non si erano messi d’accordo sulla cifra da sottrarre a mia madre, perché quest’altra persona le aveva poi chiesto 600 euro. Quando mia madre mi ha avvisato ho allora voluto accertarmi personalmente della cosa, ho telefonato a mio fratello e la truffa è venuta a galla perché lui non sapeva nulla di questo presunto ritardo nel pagamento dell’auto». Il raggiro sembra complicato ma in realtà si gioca tutto sullo stato d’ansia provocato alla vittima. Si è infatti scoperto che l’anziana donna non aveva mai parlato in realtà con il figlio poiché il finto avvocato non aveva in realtà chiuso la linea alla prima telefonata ma aveva semplicemente passato la cornetta al complice. (La Città)