La nuova ondata di calore non giova affatto all’attuale situazione ambientale sui monti della Costa d’Amalfi, infatti è stato identificato un nuovo focolaio a Tramonti: l’area interessata dal rogo sembra tra Pietrapiana e il Montagnone, nella vasta area dove è bruciato l’incendio prima di Ferragosto. Gli incendi si stanno susseguendo in questi giorni senza tregua, […]
La nuova ondata di calore non giova affatto all’attuale situazione ambientale sui monti della Costa d’Amalfi, infatti è stato identificato un nuovo focolaio a Tramonti: l’area interessata dal rogo sembra tra Pietrapiana e il Montagnone, nella vasta area dove è bruciato l’incendio prima di Ferragosto. Gli incendi si stanno susseguendo in questi giorni senza tregua, ieri difatti c’erano delle fiamme anche tra il Polmone Verde della Costa d’Amalfi e Ravello, mentre persiste a Tramonti la siccità e l’emergenza idrica.
La vastità dei danni da incendi al nostro territorio è enorme, dalla Costiera Amalfitana alla Penisola Sorrentino, dove hanno bruciato il Monte Faito e Agerola: il primo cittadino della “piccola svizzera napoletana” Luca Mascolo è molto indignato e parla infatti di “attacco al territorio”. I comuni vittime di questi scempi hanno fronteggiato queste emergenze con un sostegno modesto da parte degli enti sovracomunali, la rabbia di trovare i responsabili è tanta ma con uno sguardo a quello che potrà accadere in futuro, si attendono ancora risposte in seguito dall’esito della riunione dei sindaci di settimana scorsa a Palazzo di Città, a Cava de’ Tirreni.