E’ polemica nel Salento per un cartello in un b&b alle porte di Lecce: «Toilette per gay»

15 agosto 2017 | 19:01
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E’ polemica nel Salento per un cartello in un b&b alle porte di Lecce: «Toilette per gay»

Nel bed & breakfast “Le Camporelle” di Cavallino, alle porte di Lecce, è stato fotografato un cartello che indica una toilette unicamente riservata ai gay, con tanto di figurine colorate: metà rosa e metà blu. Un terzo bagno, ovviamente, dopo quello per gli uomini e per le donne. «Un cartello indegno e omofobo», ha denunciato […]

Nel bed & breakfast “Le Camporelle” di Cavallino, alle porte di Lecce, è stato fotografato un cartello che indica una toilette unicamente riservata ai gay, con tanto di figurine colorate: metà rosa e metà blu. Un terzo bagno, ovviamente, dopo quello per gli uomini e per le donne. «Un cartello indegno e omofobo», ha denunciato l’associazione Lea (Liberamente e apertamente) che si occupa dei diritti della comunità Lgbt e ha segnalato il caso. «È allucinante che nel 2017 si assista ancora a iniziative simili dove si ricalca una grande confusione fra identità di genere e orientamento sessuale, e lo si fa sfoggiando delle comunicazioni in locali pubblici così fuorvianti e omofobe, che avviliscono e fanno molto male». La toilette per gay è l’ultimo caso di omofobia scoppiato in quest’estate. In Calabria due ragazzi omosessuali si sono visti rifiutare la prenotazione di una casa-vacanza con la motivazione: «Non accettiamo gay e animali». Sempre in Salento, a San Foca (Lecce), un altro annuncio immobiliare ha fatto scattare la denuncia dell’associazione Lea. Era in una casa vacanza questa volta e diceva: «Non affittiamo a coppie omosessuali anche se state unite con rito civile». L’associazione Lea ha chiesto la rimozione del cartello dal b&b di Cavallino e le scuse. Ma i proprietari della struttura hanno replicato: «Le scritte incriminate sono un’eredità della precedente gestione. Da anni erano state nascoste da una copertura fissata con i chiodi che qualcuno ha tolto per creare il caso e avere il suo momento di gloria. È stata una strumentalizzazione». (Corriere della Sera)