Foto e chat dei baby-boss. Al carcere di Airola cambia tutto, ora le celle sono blindate, più agenti, altre telecamere
«Mai più». Queste sono le due parole che scandiranno i tempi per trasformare l’istituto di pena minorile di Airola in una casa circondariale super controllata e quindi sicura. Le foto dei giovani detenuti pubblicate su Facebook grazie ad un cellulare che gli stessi detenuti avevano nascosto nelle stanze, sono state come uno schiaffo in pieno […]
«Mai più». Queste sono le due parole che scandiranno i tempi per trasformare l’istituto di pena minorile di Airola in una casa circondariale super controllata e quindi sicura. Le foto dei giovani detenuti pubblicate su Facebook grazie ad un cellulare che gli stessi detenuti avevano nascosto nelle stanze, sono state come uno schiaffo in pieno volto alle istituzioni. Spavalderia tale da demolire le aspettative di tutti i progetti di recupero che assistenti sociali, psicologi, educatori costruiscono ogni giorno per poter «salvare» la vita a ragazzi che hanno poche speranze e molti anni di galera da scontare. Così dal ministro della giustizia Andrea Orlando, che due giorni fa ha rimosso il direttore Antonio Di Lauro sospendendolo dal servizio e nominato Gianluca Guida, già direttore del carcere minorile di Nisida, sono state inviate direttive precise al Dap. L’obiettivo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria è ora di rendere il carcere degli scandali efficiente ed efficace. Sette le nuove regole che dovranno essere adottate e seguite alla lettera da oggi stesso, passando per una nuova centralità dell’azione degli agenti di polizia penitenziaria. Innanzitutto si partirà dalla portineria. L’ingresso del carcere di Airola dovrà essere messo in sicurezza nel più breve tempo possibile perché è ancora troppo semplice evadere, come è accaduto il 29 aprile scorso durante il trasferimento di un giovane detenuto poi catturato alcuni giorni dopo. Nel 2009 ne scapparono in quattro e altri giovanissimi per coprirne la fuga organizzarono una finta sommossa. La seconda nuova regola riguarda gli incontri tra gli agenti di polizia penitenziaria e gli operatori sociali all’interno del carcere: dovranno avvenire ogni giorno. Questo affinché si possano immediatamente individuare le criticità e disinnescare le micce di possibili rivolte o risse. Le risse, altro punto dolente di Airola. Proprio la scorsa settimana un ragazzo è stato ferito a colpi di racchetta da ping pong da un ras della camorra napoletana. Per questo il ministero ha stabilito che ci saranno nuove e più rigide regole per i momenti di socialità dei giovani reclusi nel penitenziario minorile, che oltre agli under 18 ha anche ragazzi fino a 25 anni di età. Oltre ai momenti di socialità, altre situazioni ritenute a rischio sono i passeggi dei detenuti. Anche qui cambieranno le regole e soprattutto l’area sarà messa in sicurezza. Ruolo fondamentale sarà svolto dagli agenti di polizia penitenziaria. Sono necessari più uomini e per questo il ministero ha deciso che saranno sia attuate delle tipologie diverse di turni, in base alle criticità dell’istituto, studiate di volta in volta a seconda delle necessita, sia dislocati agenti che operano il servizio negli uffici. Infine le telecamere. Ci saranno nuovi sistemi di sorveglianza: telecamere in più punti della struttura penitenziaria. Lo scopo è sia di prevenire azioni illegali che disincentivarle. Ad Airola la quasi totalità dei reclusi ha da scontare pene per omicidi, camorra e traffico di droga. (Corriere del Mezzogiorno)