Incendi in Campania, Legambiente presenta un dossier contro inadempienze del Governo e colpevoli ritardi della Regione

15 agosto 2017 | 18:46
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Incendi in Campania, Legambiente presenta un dossier contro inadempienze del Governo e colpevoli ritardi della Regione

Dal Cilento al Vallo di Diano sono 6.007 gli ettari di superficie boschiva distrutti dai roghi in provincia di Salerno tra il 1 maggio e il 26 luglio, sui 13.037 bruciati in tutta la Campania. E costituiscono il più grande atto d’accusa nel dossier incendi di Legambiente, che ne ha per il Governo e la […]

Dal Cilento al Vallo di Diano sono 6.007 gli ettari di superficie boschiva distrutti dai roghi in provincia di Salerno tra il 1 maggio e il 26 luglio, sui 13.037 bruciati in tutta la Campania. E costituiscono il più grande atto d’accusa nel dossier incendi di Legambiente, che ne ha per il Governo e la Regione, principale accusata perché deve redigere l’annuale Piano anti incendi boschivi e coordinare e gestire tutte le operazioni di prevenzione e contrasto. Da parte sua Roma «avrebbe dovuto emanare alcuni decreti molto importanti per rendere pienamente operativo il Decreto legislativo di assorbimento del Corpo forestale dello Stato in altre amministrazioni». Ma «ancora oggi il decreto attuativo non è arrivato causando difficoltà operative». Il ministero degli Interni, d’altra parte, entro lo scorso 13 dicembre avrebbe dovuto varare un provvedimento per individuare, nel corpo dei Vigili del fuoco, il servizio antincendio boschivo e la sua articolazione in strutture centrali e territoriali. Quanto alla Campania, «si trova in fortissimo ritardo con le attività di prevenzione e gestione delle emergenze. Infatti – afferma Legambiente – ha approvato solo il 21 luglio scorso il Piano Aib 2017 e le relative modalità attuative e ha definito e sottoscritto solo il 15 luglio scorso l’apposita convenzione con il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco per lo svolgimento delle essenziali funzioni ad esso delegate, destinando la somma complessiva di circa 600.000 euro». Polemiche già risuonate nei giorni dell’emergenza, a cui Palazzo Santa Lucia aveva risposto parlando di «sciacallaggio», sentendosi bersaglio di un «piano eversivo» dei piromani. Alla Regione si rimprovera anche di aver emanato «solo il 4 luglio scorso le ordinanze sugli incendi boschivi, trasferendo le competenze dall’assessorato all’Agricoltura a quello alla Protezione civile, senza però – aggiunge il dossier – accompagnare il passaggio con un trasferimento di uomini e mezzi». «Ad oggi, inoltre – sostiene l’associazione ambientalista – non risulta fatto anche il passaggio in cui avrebbe dovuto indicare il numero degli operatori impegnati nella lotta attiva agli incendi boschivi con relative fasce di età e in regola con la certificazione di idoneità fisica. Non si hanno notizie invece sull’attivazione dei Centri operativi provinciali per aumentare efficacia ed efficienza nel coordinamento degli interventi». E l’estate di fuoco non è finita. (La Città)