Ischia. Case vacanza fantasma. Annunci con ville da sogno sul web, la caparra e poi la sorpresa. Presa la banda

4 agosto 2017 | 17:54
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Ischia. Case vacanza fantasma. Annunci con ville da sogno sul web, la caparra e poi la sorpresa. Presa la banda

Totò e Nino Taranto, splendidi interpreti nel film “Totòtruffa”, sarebbero stati orgogliosi di lui. O meglio, di loro. Perché la truffa ideata da un napoletano, che aveva come epicentro l’isola verde, era di quelle ingegnose anche se non proprio una “primizia”. I carabinieri della Compagnia di Ischia, guidati dal capitano Andrea Centrella e coordinati dal […]

Totò e Nino Taranto, splendidi interpreti nel film “Totòtruffa”, sarebbero stati orgogliosi di lui. O meglio, di loro. Perché la truffa ideata da un napoletano, che aveva come epicentro l’isola verde, era di quelle ingegnose anche se non proprio una “primizia”. I carabinieri della Compagnia di Ischia, guidati dal capitano Andrea Centrella e coordinati dal luogotenente Michele Cimmino, in collaborazione con i militari delle Compagnie di Napoli Vomero e Giugliano, hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere (emessa dal gip del Tribunale di Napoli) al trentottenne giuglianese Paolo Allotti, ritenuto responsabile del reato di truffa aggravata. I militari dell’Arma hanno notificato anche otto avvisi di garanzia per il reato di truffa aggravata in concorso nei confronti di altre sette persone, sempre residenti nel napoletano. Si tratta di Aniello Acquavella, Carmelina Fabozzi, Ida Palumbo, Luigi Pisa, Antonio Pisacane, Gennaro Santopaolo, Ettore Simoncelli. Gli inquirenti non hanno dubbi nel ritenere che gli otto soggetti avessero costituito un vero e proprio sodalizio criminoso specializzato nel fitto su internet di case “fantasma”, immobili che cioè di fatto non erano nelle loro disponibilità, ubicati ad Ischia ma anche in altre località di villeggiatura molto gettonate nel periodo estivo quali Riccione e Gallipoli. Ieri mattina, quando è scattata l’operazione delle forze dell’ordine, le abitazioni degli indagati sono state sottoposte a perquisizione con contestuale sequestro di diverso materiale probatorio. Le indagini hanno consentito di appurare che l’attività illecita era già stata abbondantemente perpetrata nel corso delle estati 2015 e 2016 con un sistema ormai decisamente in voga: gli indagati utilizzavano il sito web “Subito.it” sul quale venivano mostrate invitanti foto di case, appartamenti e finanche lussuose ville munite di tutti i comfort per le quali si offriva la possibilità di stipulare un contratto di locazione nel periodo estivo. Il «Deciocavallo» di turno dell’era web, attratto spesso da un’offerta evidentemente molto vantaggiosa, contattava telefonicamente il sedicente proprietario dell’immobile (in realtà si metteva in contatto con numeri di cellulare intestati a cittadini stranieri) e contrattava con lo stesso il versamento su un conto corrente postale, a sua volta acceso da un correntista fittizio, di una somma di denaro a titolo di caparra confirmatoria. Ma in realtà poi il contratto firmato non arrivava mai a destinazione e il presunto padrone di casa spariva non rispondendo più al telefono. Fu proprio la denuncia presentata alla Stazione dei carabinieri di Ischia il 2 agosto 2015 da E.C., una delle trenta vittime di questa maxitruffa, a far scattare l’indagine. L’episodio conferma una volta di più le insidie che nasconde il web. Per questo motivo il capitano Andrea Centrella, comandante della Compagnia dei carabinieri di Ischia, ha spiegato: «È sempre opportuno, dopo aver preso visione dell’appartamento che si intende fittare, contattare il proprietario dell’immobile e chiedere di poter effettuare un sopralluogo prima di bonificare un acconto a titolo di caparra. Se dall’altra parte la risposta è negativa, consigliamo allora di segnalare il fatto alle forze dell’ordine, perché dietro potrebbe nascondersi un tentativo di truffa». Precauzioni che non sono mai troppe: lo scorso anno, infatti, furono diversi i turisti che sbarcarono ad Ischia pensando di godersi un periodo di vacanza e scoprendo, una volta giunti a destinazione, e bussando alla porta della casa vacanza che in realtà il proprietario della villa dei sogni non aveva mai messo in fitto il suo immobile. (Corriere del Mezzogiorno)