Ischia. Prefabbricato con vista mare. Polemiche per il gabbiotto autorizzato da Comune e soprintendenza: “Un obbrobrio”

2 agosto 2017 | 18:52
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Ischia. Prefabbricato con vista mare. Polemiche per il gabbiotto autorizzato da Comune e soprintendenza: “Un obbrobrio”

Ischia. Ha fatto capolino sul lungo litorale della Chiaia, a Forio. Presenza grigia, a pochi passi dagli ombrelloni e a picco sul mare blu. Alle spalle il profilo del paese, dominato dal Torrione e dalla chiesa del Soccorso: quasi oscurato. Quel prefabbricato installato dai titolari di una concessione balneare ha subito fatto storcere il naso […]

Ischia. Ha fatto capolino sul lungo litorale della Chiaia, a Forio. Presenza grigia, a pochi passi dagli ombrelloni e a picco sul mare blu. Alle spalle il profilo del paese, dominato dal Torrione e dalla chiesa del Soccorso: quasi oscurato. Quel prefabbricato installato dai titolari di una concessione balneare ha subito fatto storcere il naso a bagnanti, turisti e isolani. «Il perché è semplice: è fuori luogo e ingombrante» spiega Vito Iacono, consigliere di minoranza al Comune di Forio. «Imbarazzante», gli fa eco Alessandra Vinciguerra, direttrice dei Giardini La Mortella. Così sull’isola d’Ischia l’affronto al bello delle coste è diventato un vero e proprio caso. Perché il “gabbiotto” – che poggia su una struttura d’acciaio zincato, è grande trenta metri per dieci e ospiterà servizi igienici, spogliatoi e una piccola area per la somministrazione di bevande e viveri – non quasi piace a nessuno. Ma ha tutte le autorizzazioni necessarie per continuare a vivere. Proprio così: da una conferenza di servizi che ha coinvolto Comune, Soprintendenza e guardia costiera è arrivato il nulla osta alla sua realizzazione, insieme a strutture analoghe ma meno impattanti, sulla scia di un regolamento per l’installazione di strutture temporanee in aree demaniali che risale, per il comune di Forio, al 2015. E dunque quel prefabbricato, ancorché brutto, sarebbe legittimo (benché con “prescrizioni” non meglio specificate). «Ma non è tollerabile consentire che il profilo di un paese turistico venga pesantemente deturpato da un intervento del genere, pur nel pieno rispetto delle legittime aspettative dei privati», denuncia Iacono. Che parla, senza giri di parole, di «obbrobrio». Anche gli ambientalisti, che hanno più volte posto l’accento sul fenomeno del consumo di suolo sulle coste campane, non stanno a guardare. «Quella struttura perpendicolare alla costa non ci piace – spiega Marianna Lamonica per Legambiente Ischia – Il progetto originario prevedeva la disposizione parallela al mare, che sarebbe stata di sicuro meno impattante. La politica non ha saputo imporre un punto di vista forte in merito alla gestione del proprio territorio». Accuse pesanti, qui – del resto – la bellezza non è un optional. Imbarazzi negli uffici del Comune di Forio: la soluzione per uscire dall’impasse potrebbe essere un riposizionamento del prefabbricato, con un nuovo orientamento parallelo alla linea costiera. E intanto Ischia paga dazio, in questi anni, all’erosione costiera: le spiagge si assottigliano, gli interventi di ripascimento tardano ad arrivare e l’imprenditoria privata opta sempre più spesso per l’installazione di pedane in legno vista mare. Come a Ischia Ponte, dove la recente creazione di un solarium, elemento architettonico giudicato impattante sull’armonia dei luoghi, ha scatenato un vespaio di polemiche. «Non possiamo diventare un’isola di palafitte – tuona Legambiente – Occorre tutelare le coste: le strutture nuove, laddove necessarie, non devono essere avulse dal contesto paesaggistico». (la Repubblica)