Monte Faito (Vico Equense). Ancora fiamme pervadono la montagna. Plauso ai tanti volontari. Cittadini ustionati VIDEO
Monte Faito (Vico Equense). Sono ventitré gli incendi in corso in tutta la Campania. La situazione più impegnativa sul nostro polmone verde Faito, dove sono due i fronti aperti. Quattro gli elicotteri della Protezione Civile regionale impegnati nell’opera di spegnimento, cui si è aggiunto un Canadair inviato dal dipartimento della Protezione Civile Nazionale. Staccata l’energia elettrica […]
Monte Faito (Vico Equense). Sono ventitré gli incendi in corso in tutta la Campania. La situazione più impegnativa sul nostro polmone verde Faito, dove sono due i fronti aperti.
Quattro gli elicotteri della Protezione Civile regionale impegnati nell’opera di spegnimento, cui si è aggiunto un Canadair inviato dal dipartimento della Protezione Civile Nazionale. Staccata l’energia elettrica nella zona. Due i focolai a quote diverse, uno dei quali a 800 metri, che si sono sviluppati a distanza di poco l’uno dall’altro. Origine dolosa, preso un abitante della frazione a valle del monte, Moiano, ma è stato poi lasciato a piede libero. Oggi al Tribunale di Torre Annunziata sarà processato per direttissima.
Ieri mattina, all’alba, una grossa nuvola nera ha coperto il cielo di Vico Equense. Un fumo denso che ha annunciato un giorno di allarme sul fronte degli incendi. E’ stato visibile ai tanti spettatori che si erano svegliati quella mattina più presto del solito, come me, per ascoltare un bellissimo concerto all’alba, dalle ore 05.30, nel piazzale sul mare dell’antica Cattedrale della SS. Annunziata, la chiesa più bella d’Italia per sposarsi.
Le prime segnalazioni delle fiamme alle sette. Poi la paura. “È un attentato al monte Faito, nel giorno di festa, nel momento della rinascita. Ieri al Monte Faito, tra alberghi e ristoranti, c’erano circa mille prenotati. Tutto pieno. Ieri tante persone erano intenzionate a salire sul Monte Faito per una scampagnata, ma abbiamo dovuto impedirglielo. Era impossibile. Ora il rimboschimento è necessario. Dobbiamo trasformare questo luogo di morte in una montagna di vita e di rinascita”, tuona il sindaco di Vico Equense, Andrea Buonocore.
Ieri i vigili urbani di Vico Equense insieme ai Carabinieri della compagnia di Sorrento seguiti dal capitano Marco La Rovere, hanno evacuato le persone in zona come i residenti e villeggianti, in tutto quasi seicento, percorrendo la strada di Quisisana, versante di Castellammare di Stabia, normalmente chiusa al transito per smottamenti, pavimentazione stradale disagiata e pericolo di frane.
Chiusa l’ex strada statale 269 del Faito (SS 269), ora strada provinciale ex SS 269 dall’altezza bivio di Moiano. Ci aspettiamo sulla strada la caduta di alberi bruciati. Predisposta una piscina con acqua, su uno dei primi terrazzamenti della strada, per consentire agli elicotteri impegnati di non scendere a mare per rifornirsi. Sul posto Carabinieri, i Carabinieri verdi dell’ex Corpo forestale dello Stato (Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri), Vigili Urbani, Vigili del Fuoco, tanti ma tanti volontari come l’AVF (Associazione Volontari del Faito, servizio di Protezione Civile) e il sindaco Andrea Buonocore accompagnato dall’assessore con delega al Faito Laura del Pezzo ed alcuni consiglieri di maggioranza, fra cui il presidente del consiglio comunale avv. Massimo Trignano.
Preoccupazione per l’eroe ustionato sul Faito. Antonio Grazioso, originario di Torre Annunziata, è uno degli eroi della montagna. Mentre le fiamme stavano circondando la sua abitazione, nel cercare di spegnerle si è ustionato al 40 % del corpo. Gli amici raccontano che stava lì a fare il possibile per domare l’incendio. A Meta di Sorrento allo stabilimento “La Conca”, dove è abituale andare anche in inverno con un gruppo di amici, sono tutti preoccupati e tutti lo salutano. L’uomo faceva bodybuilding ed era istruttore in diverse palestre del napoletano. Trasportato con urgenza all’ospedale “De Luca e Rossano” di Vico Equense, è stato poi trasferito al “San Leonardo” di Castellammare di Stabia.
Un plauso ai tanti volontari presenti già da ieri e da tutta la notte per cercare di salvare il più possibile tanti ettari di vegetazione cui è composto questo polmone verde.
Il costo di un’ora di lavoro del CANADAIR equivale a circa 15mila euro l’ora, 5000 l’ora gli ELICOTTERI. “La Regione Campania spende mediamente una decina di milioni per gli elicotteri e circa tre milioni per i Canadair e la Protezione Civile intasca circa 13 milioni di euro l’anno, puliti-puliti. Chi ha interesse a che questo business vada avanti?” – Chiedono i forestali. Ed ancora: “cominciano a sorgere gruppi privati di flotte aeree antincendio, spinte dal numero sempre crescente di incendi“.