Montecorvino. Parroco diffida la signora che da 19 anni organizza la messa di ringraziamento per la Madonna

4 agosto 2017 | 19:11
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Montecorvino. Parroco diffida la signora che da 19 anni organizza la messa di ringraziamento per la Madonna

Lei, Eterna Dragonetti, imprenditrice di Montecorvino, fervida devota della Madonna dell’Eterno, scampata a morte certa dopo un violento investimento stradale, tanto che la sua guarigione venne vista come un fatto prodigioso (“Mi è apparso il volto della Madonna dell’Eterno sorridente dopo l’urto”, raccontò dopo essersi ripresa), proprio non se l’aspettava: è stata diffidata, via avvocato, […]

Lei, Eterna Dragonetti, imprenditrice di Montecorvino, fervida devota della Madonna dell’Eterno, scampata a morte certa dopo un violento investimento stradale, tanto che la sua guarigione venne vista come un fatto prodigioso (“Mi è apparso il volto della Madonna dell’Eterno sorridente dopo l’urto”, raccontò dopo essersi ripresa), proprio non se l’aspettava: è stata diffidata, via avvocato, dal parroco, infatti, dal far celebrare, come fa ormai da 19 anni, la Santa Messa di ringraziamento davanti al suo ristorante. Il programma religioso – si legge nella missiva – non avrebbe l’autorizzazione della Curia arcivescovile. E non solo. «In tanti anni nessuno ha mai avuto da obiettare sul mio voto, né delle celebrazioni che si sono tenute nella mia proprietà – racconta Eterna – E oggi vengo a saper che sono abusiva». A diffidarla è stato il parroco don Enrico Franchetti, rettore del santuario della Madonna dell’Eterno, attraverso il suo legale, Carlo Guidotti. L’avvocato l’ha inviata per conoscenza anche valle autorità locali e a monsignor Luigi Moretti, arcivescovo di Salerno. Tra le doglianze del parroco c’è il dettaglio che l’evento organizzato da Eterna sarebbe “sorretto, tra l’altro, da finalità certamente imprenditoriali e commerciali”. Nella diffida s’invita a non usare l’immagine sacra della Madonna del santuario perché si tratterebbe, ad avviso del parroco, di un evento “da ritenersi assolutamente abusivo e non autorizzato”. Eterna però non ci sta: «Non faccio nulla di male e non capisco il perché di tutto questo», dice con voce rattristata. E aggiunge: «Non penso di annullare l’evento religioso, la Santa Messa la farò, anche al costo di farmi arrestare». Nel frattempo descrive la locandina del programma di quest’anno. In allegato alla diffida, notificata qualche giorno fa, c’è quella vecchia. Eterna ha tolto l’immagine sacra: «Ho rispettato quello che ha detto il parroco». Si è adeguata alle direttive, insomma. E rigetta le supposizioni che si tratta di un evento a sfondo economico: «Assolutamente no! Chi assiste alla santa messa poi va via», precisa. A fine celebrazione vengono solo offerti dei dolci dalla famiglia Dragonetti. La vicenda di Eterna Dragonetti inizia il 21 novembre 1997. Quella mattina era uscita da casa per accompagnare la figlia Sonia a prendere lo scuolabus. La fermata era proprio davanti casa, sulla provinciale che collega Montecorvino a Giffoni Valle Piana, in contrada Valle Sant’Andrea. Salutata la figlia, Eterna riattraversò la strada per accedere alla sua proprietà. In quel momento sopraggiunse un’auto che la investì. Il corpo della giovane mamma venne scaraventato per alcuni metri. Tra i primi a soccorrerla suo padre, Alberto, e un autista delle autolinee Sita. Eterna aveva il cranio fracassato e il suo corpo giaceva in una pozza di sangue. La credevano morta, senza speranza. Suo padre la prese in braccio. Raccontò poi di aver avvertito dei lievi movimenti nel corpo della figlia. Dei piccoli segnali impercettibili di vita. Non tutto era perduto, dunque. Anche lui, in quel momento di forte sconforto, si rivolse alla Madonna dell’Eterno, invocando la grazie per sua figlia. Eterna fu trasferita dall’ospedale di Battipaglia, dove giunse – come direbbero oggi – in codice rosso, al “Ruggi” di Salerno. Trascorse la degenza nel reparto di neurochirurgia. Era giunta in coma, quarto grado, ed aveva la teca cranica sfondata. Serviva un miracolo. Ed Eterna riprese conoscenza, come nulla fosse mai accaduto. Un fatto del tutto insolito per patologie gravi di questo genere. Per questo motivo si parlò di evento prodigioso. Non solo. Anche la riabilitazione fu piuttosto veloce. Eterna riprese presto le sue funzioni ed è tornata, col tempo, ad essere quella di prima. Un “miracolo” che la famiglia Dragonetti attribuisce da sempre all’intercessione della Madonna dell’Eterno. Da allora è stata costruita l’edicola votiva con l’effige della Vergine davanti alla quale, ogni anno nella ricorrenza del 20 agosto, i Dragonetti fanno celebrare una santa messa di ringraziamento. (La Città)