Neymar intrigo internazionale. Sosta a Dubai, poi il ritorno a Barcellona. Ma ormai è deciso: il futuro è a Parigi
Non è calcio. Non può esserlo un affare da 500 milioni, consumato tra tensioni politiche, alta finanza, ricorsi legali e contratti congelati. Il passaggio di Neymar dal Barcellona al Psg è il romanzo giallo dell’estate impazzita del pallone, un intrigo internazionale giocato in tre continenti e che alla fine del viaggio porterà il brasiliano a […]
Non è calcio. Non può esserlo un affare da 500 milioni, consumato tra tensioni politiche, alta finanza, ricorsi legali e contratti congelati. Il passaggio di Neymar dal Barcellona al Psg è il romanzo giallo dell’estate impazzita del pallone, un intrigo internazionale giocato in tre continenti e che alla fine del viaggio porterà il brasiliano a Parigi. Almeno così giurano in Francia, convinti che a spuntarla sarà il potentissimo Nasser Al Khelaifi, padrone del Psg e presidente del ricchissimo fondo del Qatar che ha investito miliardi nel mondo per acquistare banche, supermercati, aeroporti, case automobilistiche, società di telefonia e major del cinema. Alla collezione di gioielli aggiungerà la perla nera Neymar che costerà tre volte la Pink Star, il diamante più caro del mondo, venduto per «appena» 71 milioni. Niente a che vedere con i 222 che il fondo pagherà per strappare Neymar al Barcellona, versando la clausola rescissoria e facendo del giocatore il più costoso di sempre. Un anno fa la Juventus aveva ceduto Pogba al Manchester United per 120 milioni e sembrava impossibile battere la follia degli inglesi. L’acquisto di O Ney farà impallidire quella cifra, quasi doppiandola. L’affare non è chiuso, ma in dirittura d’arrivo e a Parigi si prepara già una sontuosa festa sotto la Torre Eiffel. Le speculazioni crescono, Neymar è un caso planetario. Dopo la tournée negli Usa, chiusa con la vittoria nel Clasico di Miami contro il Real Madrid, l’attaccante del Barça è volato a Shanghai in Cina per impegni con lo sponsor. Lo attendevano in Qatar dove doveva prima sostenere le visite mediche e poi firmare un contratto da 30 milioni l’anno con la Qatar Sports Investment come uomo immagine del Mondiale 2022. Neymar a Doha non è mai arrivato. Si è però fermato e filmato all’aeroporto di Dubai, negli Emirati Arabi che vivono una profonda crisi diplomatica con il vicino Qatar. E mentre il campione si sparava selfie in una lounge extralusso dell’aeroporto («pranzo a metà strada», il messaggio postato sui social), il Barcellona sempre più indispettito ha deciso di bloccare il pagamento di 26 milioni dovuti al papà. Quei soldi sono un bonus infilato nel rinnovo di contratto fino al 2021, firmato un anno fa. «La somma è depositata da un notaio ed è congelata. Va pagata solo se continua con noi», ha detto una fonte del club catalano. All’orizzonte si preannuncia una battaglia legale, Neymar difficilmente giocherà ancora in Spagna. In Francia erano certi che da Dubai Neymar avrebbe raggiunto il Qatar e poi sarebbe volato a Parigi. Il brasiliano si è invece imbarcato sull’aereo per Barcellona e oggi è atteso all’allenamento dal tecnico dei blaugrana Ernesto Valverde. Si vedrà se davvero si presenterà, ormai è diventata una guerra di nervi. Neanche la mostruosa clausola rescissoria (era di 200 milioni al primo anno, 222 quest’estate e doveva salire a 250 nella prossima) è riuscita a tenere alla larga Al Khelaifi, signore e padrone del Qatar che, forse per alleggerire la pressione, lo scorso fine settimana al canale marocchino Medi 1 Tv ha spiegato: «Neymar è un giocatore del Barcellona e vedremo cosa accadrà. Il Psg rispetta tutti i contratti firmati con altri club. Di certo ambisce ai più grandi». Il passaggio di Neymar al Psg è diventato una battaglia mediatica. Il canale BeIN Sport che fa sempre capo al fondo del Qatar, come poi anche il Psg, ha scritto su Twitter che «il giocatore ha deciso di lasciare il Barcellona». Il quotidiano francese L’Equipe sostiene che da qui a lunedì ogni giorno è buono per le visite mediche e l’annuncio ufficiale. L’impazzimento globale ha contagiato tutti, mentre a Barcellona sono comparsi fuori dallo stadio volantini in stile «wanted» con la foto di Neymar e la scritta «Cercasi traditore. Mercenari fuori dal Barcellona, solo giocatori che amano la maglia». Il club catalano, che se dovesse perdere Neymar pianifica di scippare per vendetta Verratti ai francesi, ha minacciato di ricorrere all’Uefa per infrazione del fair play finanziario se il Psg pagherà la clausola di rescissione. A pagare però dovrebbe essere lo stesso Neymar con i 300 milioni che gli elargirà il fondo del Qatar. Tutto apparentemente in regola. Per aggirare le regole. Un gioco di specchi e un’unica illusione: che sia ancora calcio. (Corriere della Sera)