Positano il prof Talamo ci racconta “Le cabine di Filiberto” col sogno di riportarlo qui

26 agosto 2017 | 11:52
Share0
Positano il prof Talamo ci racconta “Le cabine di Filiberto” col sogno di riportarlo qui

Positano , Costiera amalfitana. Ci fermiamo a prendere un caffè nello storico e confortevole Hotel Pasitea col professor Franco Talamo , storico sincero di questa cittadina . Non lo vediamo da un pò di tempo “Vorrei parlarti di Filiberto Persico nostro campione di nuoto sepolto in Germania ,ricordiamolo e riportiamolo qui..” Chi era Filiberto Persico […]

Positano , Costiera amalfitana. Ci fermiamo a prendere un caffè nello storico e confortevole Hotel Pasitea col professor Franco Talamo , storico sincero di questa cittadina . Non lo vediamo da un pò di tempo “Vorrei parlarti di Filiberto Persico nostro campione di nuoto sepolto in Germania ,ricordiamolo e riportiamolo qui..” Chi era Filiberto Persico “Era una grande persona e un grande sportivo, campione nazionale di lui parlavano le cronache di tutti i giornali, molto amico anche del preside Di Benedetto di Amalfi.. una gran bella persona” E poi? “Filiberto si è sposato in Germania e li è rimasto sepolto, ma sono sicuro che avrebbe voluto stare qui nella sua Positano.. sono pronto a fare una sottoscrizione pubblica. Su Filiberto poi volevo scrivere un racconto..” Quale racconto? “Le cabine di Filiberto” Di che si tratta? “Filiberto ha fatto anche il primo stabilimento balneare di Positano a sinistra del bar Buca di Bacco – La Pergola, e fu il primo a fare cabine per spogliarsi… ma qui successe il patatrac..” E perchè? “All’epoca c’erano turisti molto danarosi, uomini anziani accompagnati da piacenti e giovani ragazze che si spogliavano in queste cabine..” E allora? “Allora i giovani positanesi che sono sempre stati focosi cominciarono a far buchi nelle cabine per vedere queste ragazze.. una se ne accorse e vennero i carabinieri.. da qui Filiberto fece le cabine in muratura..” Risolto il problema? “No , perchè non piacevano.. c’era Lucibello che lo sfotteva e alla fine rifece le cabine normali e quelle in muratura rimasero a simbolo del carattere positanese..”