Procura di Napoli, si insedia Giovanni Melillo, il Csm chiude le polemiche. In arrivo nove magistrati
Meno di una settimana dopo la nomina da parte del Csm, Giovanni Melillo si è insediato alla guida della Procura di Napoli. È stato lui stesso a volere che l’udienza e la breve cerimonia si svolgessero in un’aula ordinaria del Palazzo di Giustizia, la 719, dove abitualmente si svolgono le udienze del Riesame: un segnale […]
Meno di una settimana dopo la nomina da parte del Csm, Giovanni Melillo si è insediato alla guida della Procura di Napoli. È stato lui stesso a volere che l’udienza e la breve cerimonia si svolgessero in un’aula ordinaria del Palazzo di Giustizia, la 719, dove abitualmente si svolgono le udienze del Riesame: un segnale di sobrietà, essenzialità, concretezza. Sembra di capire, dunque, che questa sarà la sua linea. Il collegio era presieduto da Ettore Ferrara, presidente del Tribunale, che ha avuto per lui parole di grande stima e ha addirittura salutato con «entusiasmo» il suo insediamento. Pubblico ministero era Nunzio Fragliasso, procuratore aggiunto responsabile della sezione reati ambientali che da febbraio fino a ieri ha guidato la Procura. All’udienza e alla breve cerimonia che è seguita erano presenti moltissime persone, tra cui le più alte cariche della magistratura e delle forze dell’ordine, esponenti dell’avvocatura, lavoratori della Giustizia. Molti i saluti calorosi (Melillo rientra a Napoli dopo tre anni trascorsi al ministero) e le attestazioni di stima. Giuseppe De Carolis di Prossedi, presidente della Corte d’Appello, ha sottolineato «il compito non facile che attende Melillo, il quale saprà affrontarlo con le sue doti umane e di grande professionista». Il procuratore generale, Luigi Riello, pensa a una «grande collaborazione e sinergia che praticheremo tra gli uffici: ci deve essere grande unità intorno al procuratore Melillo. Tutto quello che ha portato alla gestazione giustamente lunga di questa nomina ce lo lasciamo alle spalle, oggi c’è un procuratore nominato dal Csm che deve avere l’apporto di tutti e ha le spalle larghe per affrontare con equilibrio ed efficacia le difficili sfide che lo aspettano». Il riferimento è alle tensioni che hanno preceduto e seguito la nomina di Melillo: il braccio di ferro all’interno del Csm chiamato a scegliere tra lui e Federico Cafiero de Raho. È finita 14 voti contro nove, con qualche strascico polemico. Ieri, tuttavia, proprio per mettere fine alle polemiche e lasciare spazio a un lavoro sereno sia del procuratore sia dell’ufficio, nell’aula 719 era presente anche Francesco Cananzi, consigliere del Csm di area Unicost. Relatore della pratica Cafiero, dopo la nomina di Melillo Cananzi aveva sottoscritto un documento in cui ribadiva che sarebbe stato preferibile fare una scelta diversa, pur congratulandosi con il nuovo procuratore di Napoli. Il suo intervento di ieri, invece, ha segnato un cambio di rotta: «Giovanni Melillo — ha detto — ha le spalle forti e saprà affrontare la sfida rappresentata dalla guida della Procura di Napoli, la più grande d’Italia. Con il contributo degli aggiunti e dei sostituti sarà certamente in grado di costruire una nuova visibilità per l’ufficio e di conquistarsi la fiducia dei cittadini». Terminata la cerimonia, il nuovo procuratore ha raggiunto il suo ufficio all’ottavo piano del palazzo che ospita la Procura. Nessuno scambio di battute con i giornalisti. Subito è cominciata la riunione con gli aggiunti: il modo più veloce per fare il punto della situazione, capire quali sono le emergenze e le criticità, abbozzare una linea di condotta. Una buona notizia l’ha data Cananzi: a dimostrazione che il Csm intende appoggiare, per quanto attiene alle proprie competenze, il lavoro di Melillo e di tutta la Procura, a settembre arriveranno nove nuovi pm; nove magistrati che renderanno più incisiva l’azione investigativa dell’ufficio. (Corriere del Mezzogiorno)