Roma, moglie costretta a pagare ‘il pizzo’ al marito sotto minacce

4 agosto 2017 | 14:48
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Roma, moglie costretta a pagare ‘il pizzo’ al marito sotto minacce

04/08/2017 – Per anni F.A. ha preteso ed ottenuto dalla moglie dai 500 ai 1000 euro mensili, il tutto sotto la minaccia di gambizzare il padre di lei. Quando la donna ha provato a parlare con il marito per chiudere questa situazione, l’uomo l’ha cacciata di casa insieme ai loro tre figli. La vicenda si […]

04/08/2017 – Per anni F.A. ha preteso ed ottenuto dalla moglie dai 500 ai 1000 euro mensili, il tutto sotto la minaccia di gambizzare il padre di lei. Quando la donna ha provato a parlare con il marito per chiudere questa situazione, l’uomo l’ha cacciata di casa insieme ai loro tre figli. La vicenda si è consumata a Roma e anche dopo la separazione le intimidazioni sono continuate e, per alcuni mesi, la vittima, con il sostegno del padre, ha continuato a pagare fino ad arrivare a versargli, nel corso degli anni, un totale di 140.000 euro. La svolta è avvenuta il mese scorso mentre due delle tre figlie erano in casa con il padre; il 60enne, impaziente di ricevere “il mensile”, ha usato le minori per aggiungere pressione. Questo episodio, insieme alle minacce dirette al suocero, hanno convinto padre e figlia a rivolgersi alla Polizia di Stato. Le vittime hanno raccontato tutto agli investigatori del commissariato Fidene, diretto da Francesco Bova, ed è proprio negli uffici di polizia che la donna ha ricevuto l’ennesima chiamata con le indicazioni per consegnare i soldi. F.A. per l’incontro aveva scelto un bar del quartiere.
I poliziotti in borghese hanno organizzato un servizio di appostamento mimetizzati tra la folla così, quando la vittima ha consegnato le banconote, uno degli agenti si è palesato e lo ha arrestato. Sono stati recuperati i 400 euro e durante la perquisizione domiciliare effettuata a Mentana nell’abitazione di F.A. sono stati trovati e sequestrati più di 500 cartucce per pistola, 10 per fucile, 3 passamontagna, una pistola “a salve”, replica di quelle in uso alle forze di polizia, e due placche identificative sulla cui provenienza sono in corso delle indagini. L’uomo è stato così arrestato sia per l’estorsione che per la detenzione delle munizioni e condotto presso il carcere di Regina Coeli.