Sala Consilina. Comune costretto a versare oneri alla Rfi per attraversare i binari di una linea inattiva da 30 anni

4 agosto 2017 | 22:39
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Sala Consilina. Comune costretto a versare oneri alla Rfi per attraversare i binari di una linea inattiva da 30 anni

Il treno nel Vallo di Diano non passa ormai da 30 anni. La ferrovia è chiusa, ma ufficialmente risulta essere in attesa di un intervento di futuro ammodernamento. Nel frattempo, però, l’amministrazione comunale di Sala Consilina è costretta a pagare ogni anno alla società Rfi, Rete Ferroviaria Italiana, un canone per gli attraversamenti di quello […]

Il treno nel Vallo di Diano non passa ormai da 30 anni. La ferrovia è chiusa, ma ufficialmente risulta essere in attesa di un intervento di futuro ammodernamento. Nel frattempo, però, l’amministrazione comunale di Sala Consilina è costretta a pagare ogni anno alla società Rfi, Rete Ferroviaria Italiana, un canone per gli attraversamenti di quello che resta della linea ferroviaria (in alcuni tratti non ci sono più nemmeno i binari). Nei giorni scorsi il Comune si è visto recapitare una serie di fatture di Rfi per il pagamento di un canone annuo per un importo complessivo pari a 3.287 euro e 40 centesimi. Nello specifico le fatture da saldare sono sette e riguardano gli attraversamenti delle reti elettriche, idriche, del gas e di quelle fognarie. Un canone che tra l’altro deve essere pagato in anticipo visto che si tratta di quello dovuto per il 2017 e che dovrà essere versato ogni anno. Il canone di 3.287 euro è stato preceduto lo scorso anno da un altro pagamento: questa volta si è tratto di una cifra superiore di circa venti volte, 53.162 euro, per istruttoria pratica, sorveglianza lavori, collaudo, vigilanza e per la prestazione di carattere continuativo per l’attraversamento ferroviario. Il Comune ha dovuto versare questi soldi nell’ambito della realizzazione delle opere nella nuova area industriale ed in particolar modo per il passaggio di reti e sottoservizi al di sotto della linea ferrata Sicignano-Lagonegro, al km 37+494 nei pressi dello svincolo autostradale. Ma la ferrovia Sicignano-Lagonegro è chiusa al traffico dal 1987 per dei lavori di modernizzazione della stessa che, nonostante siano passati 30 anni, non sono mai iniziati. Prova ulteriore della volontà di non riaprire mai più al traffico la linea è l’asportazione, avvenuto circa un anno fa, di un tratto di binari in località Sant’Antonio, a poca distanza proprio dell’area Pip. Binari che sono stati prelevati da Rfi e ricollocati lungo la linea ferroviaria che attraversa Battipaglia. Prima dello stop nel Diano circolavano otto treni al giorno per ciascun senso di marcia. «Questa situazione – dice il sindaco Francesco Cavallone – è paradossale visto che siamo costretti a dover pagare per qualcosa che non esiste più. L’unica cosa che rimane è l’incuria da parte di Rfi dell’area di sua proprietà che è invasa da erbacce e rifiuti, motivo per il quale provvederò a fare una ordinanza affinché provvedano alla pulizia della tratta che attraversa Sala e qualora dovessero ignorarla provvederemo a sanzionarli con una multa così come previsto dalla legge». (La Città)