Salerno. Fuochi di San Matteo. Il consigliere di maggioranza Ventura: «Sarà guerra se non li autorizzano»

16 agosto 2017 | 16:42
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Salerno. Fuochi di San Matteo. Il consigliere di maggioranza Ventura: «Sarà guerra se non li autorizzano»

Salerno. «O il Comune autorizza i fuochi, oppure quest’anno succederà la terza guerra mondiale ». Il consigliere comunale di maggioranza Mimmo Ventura non usa mezzi termini e annuncia: «Da lunedì io e mio fratello Giuseppe inizieremo a fare un pressing selvaggio sui vertici dell’amministrazione perché è giusto che i salernitani possano godere di uno spettacolo […]

Salerno. «O il Comune autorizza i fuochi, oppure quest’anno succederà la terza guerra mondiale ». Il consigliere comunale di maggioranza Mimmo Ventura non usa mezzi termini e annuncia: «Da lunedì io e mio fratello Giuseppe inizieremo a fare un pressing selvaggio sui vertici dell’amministrazione perché è giusto che i salernitani possano godere di uno spettacolo che si identifica, storicamente, con il senso della festa». Pur facendo parte dell’entourage del sindaco Vincenzo Napoli, Ventura non è intenzionato a mollare: «Se ci sono state frizioni con la Curia e le istituzioni non vogliono partecipare alla processione, mi sta bene. Io stesso non vi prendo parte. Ma i fuochi a mare sono un’altra cosa, è il cuore di Salerno, significa avere rispetto dei cittadini». Se l’ostacolo è di natura economica, «siamo già pronti con tanti privati a finanziare la manifestazione, senza chiedere un euro a Palazzo di Città», quanto invece ai presunti problemi di sicurezza, «non si capisce perché vengono autorizzati i fuochi per la Madonna di Costantinopoli o per Sant’Anna, mentre per il nostro Patrono no». Ancora più duro il consigliere di opposizione Roberto Celano: «Parliamoci chiaro, è una evidente ripicca nei confronti della Chiesa. Questo è il vero e unico motivo per cui il Comune, da tre anni a questa parte, ha voluto abolire lo spettacolo pirotecnico, senza rendersi conto che così facendo ha penalizzato solo i cittadini. Si adducono falsi motivi finanziari, quando invece si potrebbe risparmiare su tantissime altre cose su cui invece siamo costretti quotidianamente a denunciare sperperi e clientele. Se occorre tirare la cinghia, lo si faccia su altre cose, non sulle tradizioni, perché la festa va restituita ai salernitani». Ma il problema è veramente di budget? Il presidente della commissione Bilancio Nico Mazzeo non si pronuncia («dovrei parlarne con l’assessore», spiega), ma da consigliere comunale e prima ancora da cittadino, tuona: «Io sono per farli, i fuochi tutta la vita e mi batterò per questo, perché non è San Matteo senza lo spettacolo pirotecnico». Ma a una condizione. «Che la scelta sia condivisa con la Curia per evitare ulteriori contrasti. Non si capisce perché la statua del Santo non possa fare il suo ingresso nel Comune: non è la casa di un boss della camorra, ma la casa di tutti i salernitani. Sono prese di posizione che non hanno senso, così come l’aver negato le tappe dinanzi la Finanza e i carabinieri. Mi auguro che l’arcivescovo riveda le sue posizioni, altrimenti, se deve essere una festa solo religiosa, che lo sia da mattina a sera». Dunque, senza nessuna esplosione di colori dopo la mezzanotte. «Non è una ripicca – precisa il consigliere comunale – ma una questione di buon senso. Si deve essere elastici da entrambe le parti e garantire il rispetto di una tradizione a cui i salernitani tutti sono legatissimi. Io mi batterò affinché non siano negati, ma spero possa esserci meno intransigenza da parte della Curia, affinché certi riti possano continuare ad essere officiati com’è sempre accaduto per anni ed anni». (La Città)