Sarri, troppe tensioni. Nizza senza big né difesa
Alla frontiera europea della Champions il perverso calcio italiano manda un Napoli carico di troppe ansie. Lo condanna a due partite perfette per superare lo choc del 14 maggio: il sorpasso della Roma spinta al secondo posto dall’inattesa sconfitta della Juve, quel 3-1 che rinviò di una settimana il suo sesto scudetto. Fatalità, incidente di […]
Alla frontiera europea della Champions il perverso calcio italiano manda un Napoli carico di troppe ansie. Lo condanna a due partite perfette per superare lo choc del 14 maggio: il sorpasso della Roma spinta al secondo posto dall’inattesa sconfitta della Juve, quel 3-1 che rinviò di una settimana il suo sesto scudetto. Fatalità, incidente di percorso, mattana della roulette, chissà: sembrò nulla per i campioni, quanto pesi quel risultato per il Napoli lo sapremo domani ed il 22, dopo i preliminari con il Nizza, terza nella Ligue a 18 punti dal Monaco, inferiore nella struttura tecnica, ma resa temibile dalle segrete paure che tormentano Sarri ed i suoi. Superarlo sarebbe normale, perché il Napoli è più forte, gioca meglio, segna facile: fallirlo invece? È proprio l’incubo di essere bocciato, come ricordano il Napoli ed altre 5 negli ultimi 7 anni, a trasmettere tensione: per il Napoli una gara normale diventa un’impresa. Vi arriva concentrato, certo del suo micidiale potenziale offensivo, ma con ritmi ancora bassi e sbandate difensive non corrette in soli 50 giorni. Lo sanno i tifosi che corrono da mille posti per esserci, altri telefonano da Santorini e Mikonos come da Ibiza e Formentera per sapere dove e come vedere il Napoli, il cuore batte forte, chi l’avrebbe detto dopo mezza estate a parlare di scudetto. Una parola che De Laurentiis ha sdoganato e ieri smentito, come l’acquisto di Chiesa. Già, la tensione. Champions per sventare una ingiustizia, dopo lo sciame di record stabiliti. Non può fermarsi qui la squadra dei primati: il massimo dei punti nella sua storia, 86; di gol e vittorie in serie A, 96 e 26. Il rischio fa riflettere in queste vigilie cruciali: Sarri sa darsi una ragione, se la sua squadra dopo tanti elogi, invidie, deliri deve giocarsi l’Europa in due serate struggenti? Forse non era inutile osservare, durante la stagione, che gli scricchiolii in difesa meritano più pragmatismo nella ripresa, che il possesso palla offre il dominio del gioco ma non è una polizza assicurativa contro gli infortuni. Maledetti certi ostinati passaggi all’indietro, quando era forse più sicuro rinviare in tribuna e magari sulle cime delle colline adiacenti. Orgoglioso dei suoi valori, il Napoli può tuttavia battere il Nizza, che non somiglia alle ultime avversarie. In amichevole con il Bournemouth e Espanyol ha trovato squadre diverse, schierate in legnosi 4-4-2. Non ha velocità in questa fase della preparazione, ha potuto solo comprimerle. L’assedio finisce per compattare gli avversari in difesa. Su calci piazzati i due gol agli spagnoli, non è un caso. Domani vi sarà un Nizza che si difende male (con Le Marchade e Sarr centrali in affanno) ed è senza i suoi big, Balotelli e Sneijder. Ma vuol costruire: Seri regista tecnico ed essenziale del 4-2-3-1 mette in azione il terzetto offensivo. Il più insidioso per estro e velocità con le sue treccine al vento è Allan Saint-Maximin, ventenne rilevato dal Monaco. Ma può il Napoli temere chi in Francia, non in Germania né in Spagna o Inghilterra, ha segnato 63 gol per subirne 36? Le cifre sono modeste. Peccato, nel calcio non decidono tutto solo i bei numeri. (la Repubblica)