Sorrento, mentre si chiudono gli stabilimenti, alla” Pignatella”,si celebra la sconfitta dello Stato.

5 agosto 2017 | 19:33
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Sorrento, mentre si chiudono gli stabilimenti, alla” Pignatella”,si celebra la sconfitta dello Stato.
Sorrento, mentre si chiudono gli stabilimenti, alla” Pignatella”,si celebra la sconfitta dello Stato.
Sorrento, mentre si chiudono gli stabilimenti, alla” Pignatella”,si celebra la sconfitta dello Stato.
Sorrento, mentre si chiudono gli stabilimenti, alla” Pignatella”,si celebra la sconfitta dello Stato.
Sorrento, mentre si chiudono gli stabilimenti, alla” Pignatella”,si celebra la sconfitta dello Stato.
Sorrento, mentre si chiudono gli stabilimenti, alla” Pignatella”,si celebra la sconfitta dello Stato.

Nel frattempo che altre imprese balneari vengono messe sotto torchio, tale è il messaggio che ormai viene recepito dalla maggior parte della cittadinanza e di tanti imprenditori onesti e perbene. Nonostante vi sia stato di recente l’intervento degli uomini del Comandante Cassone della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, secondo svariate segnalazioni, nulla sembra […]

Nel frattempo che altre imprese balneari vengono messe sotto torchio, tale è il messaggio che ormai viene recepito dalla maggior parte della cittadinanza e di tanti imprenditori onesti e perbene. Nonostante vi sia stato di recente l’intervento degli uomini del Comandante Cassone della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, secondo svariate segnalazioni, nulla sembra essere cambiato lungo la ormai famosa scogliera. Dove l’illegalità, complice una evidente inerzia da parte delle Autorità di Polizia proposte a determinati e specifici accertamenti, ormai da decenni sembra regnare sovrana.

Sorrento – Sebbene ci piacerebbe scrivere di attività che nel rispetto delle regole , facciano onore al nostro turismo, continuare a sentire dell’anomalìa che da anni ormai viene rilevata durante il periodo estivo, lungo la scogliera della “Pignatella” sembra ormai come ascoltare un disco rotto.Intollerabile che lungo un territorio dalla visibilità internazionale, come quello sorrentino, dove grazie a sforzi di imprenditori capaci e rispettosi delle regole, si tenta ancora di praticare del buon turismo, vengano rilevate, grazie soltanto all’intervento della cittadinanza, ancora situazioni di assoluta illegittimità.Mentre con una operazione congiunta della Polizia di Stato e Capitaneria di Porto su ordine della Procura della Repubblicadi Torre Annunziata, si assiste in piena stagione all’ennesima chiusura di uno stabilimento storico delle estati sorrentine, come il Peter’s Beach, l’attività che da più parti viene considerata di assoluta illegalità praticata lungo gli scogli della Pignatella continua a rimanere lontana dall’attenzione concreta delle Autorità preposte  e della stessa Magistratura. Una “difformità”, per usare un eufemismo, che in modo costante ci viene segnalata (ormai da anni) dagli operatori del settore che nel mantenersi con sacrifici in regola, di fronte a tale situazioni, oltre ad essere danneggiati, si sentono altresì umiliati. Come è noto, negli anni scorsi, vari sono stati i controlli da parte degli Uffici Comunali e della Polizia Locale  che visto i risultati non hanno approdato ad alcun chè di concreto,  poiché l’attività come al solito è continuata a spron battuto senza alcuna autorizzazione.  Alcune settimane fa, tuttavia ,dopo una serie di sollecitazioni da parte degli operatori balneari della zona ,sono stati registrati alcuni interventi da parte degli uomini del Comandante Guglielmo Cassone della  Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia. Oltre ad un motocarro, usato per il trasporto di attrezzature balneari, che circolava addirittura sulla scogliera,in un secondo intervento è stata riscontrata, per una superficie  di oltre 2000 mq, l’occupazione illegittima del suolo demaniale marittimo con lettini, sedie sdraio e varie strutture in legno abusive,  nonché finanche una piattaforma per attività di noleggio barche, mentre “ il titolare dell’esercizio” sembrerebbe essere stato deferito all’Autorità Giudiziaria. Tuttavia secondo innumerevoli segnalazioni, nonostante tali interventi, come già successo in passato, i responsabili continuano imperterriti la loro attività. Forti anche dell’inspiegabile (al momento) successivo dissequestro da parte della Magistratura delle attrezzature bloccate in precedenza dalla Guardia Costiera, che non dovrebbe poi (almeno) significare metterle di nuovo in uso in modo illegale. Senza dimenticare,come ormai stra noto, che   l’intera zona è anche interessata da rischio idrogeologico (classificato dall’ Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale, molto elevato ovvero P4,R4 e quindi con requisiti da Zona Rossa che vieta totalmente la pubblica fruizione) e di ulteriori  vincoli di tipo ambientale e archeologico in un’area dove macchine e motocicli vengono parcheggiati  quotidianamente dai frequentatori del lido.

Non solo dopo gli ultimi sopralluoghi è apparso sui social un video in cui i titolari dell’attività con molta sicurezza, invitavano i frequentatori della ormai nota scogliera,  ad una sorta di sommossa  contro i provvedimenti attuati dalla Capitaneria di Porto, (unica Forza di Polizia al momento in campo) mentre senza alcuna autorizzazione degli Enti preposti si annunciavano interventi di messa in sicurezza del costone , che come ribadito è interessato anche da vincoli archeologici e paesaggistici.  Ora al di là dell’attività da parte degli Uffici Comunali preposti che in effetti continua a dimostrarsi del tutto inefficace, (come ampiamente dimostrato anche di recente con il varo del provvedimento di chiudere i varchi di accesso, dopo gli interventi della Capitaneria di Porto,e tuttora non messo in pratica), di fronte ad una attività considerato a del tutto illegittima, quello che, secondo gli imprenditori del settore,( e della cittadinanza) lascia ulteriormente sconcertati è l’ assoluta inerzia da parte altre Autorità di Polizia proposte a determinati e specifici accertamenti, come la Guardia di Finanza. Alla quale nonostante si debba dare il merito di operare in modo dinamico lungo il territorio, sembrerebbe che tale situazione di illegalità, sebbene  venga segnalata ormai da qualche decennio, sia da sempre sfuggita. Infatti, senza dimenticare l’enorme mole di lavoro ed il raggiungimento di ottimi risultati,  ottenuti dalle inchieste del Comando delle Fiamme Gialle di Massalubrense, risulta alquanto anomalo che non si registri alcun intervento in proposito. Quando proprio di recente la città , oltre ad alcuni stabilimenti balneari, ha assistito, alla chiusura per una settimana di una nota pasticceria sul Corso Italia e di uno storico Bar in Piazza Tasso, rei di non aver rilasciati scontrini fiscali. Mentre come ormai noto alla Pignatella da tempo si opera, con lauti incassi, senza  alcuna autorizzazione rilasciata dagli Uffici competenti e dalle Autorità preposte. Altra situazione su cui porre attenzione, secondo ulteriori segnalazioni, sembrerebbe essere l’uliveto confinante con la scogliera, dove oltre a produrre olio con il marchio d.o.p.  da tempo si pratica attività di parcheggio. Ora oltre all’evidente contrasto tra le due attività e la mancanza di cambio di destinazione d’uso ,circa il quale in passato si è pronunciato in modo, ritenuto da più parti, alquanto discutibile anche l’Autorità Giudiziaria, parrebbe che lo stesso Comune di Sorrento, varie volte nell’arco degli ultimi anni abbia opposto il diniego, per poi soprassedere nel controllare che l’attività non fosse poi svolta nel rispetto delle regole. In conclusione una vera e totale disfatta da parte delle Istituzioni, supportata forse dalla incapacità o quanto meno da una condotta  molto discutibile da parte di chi, come il Comune, è chiamato a controllare e rilasciare determinati permessi ad operare. Lasciando che la questione rimanga perennemente irrisolta da decenni e che i controlli  talvolta effettuati non siano serviti assolutamente a niente. Ulteriormente grave appare la questione se si pensa che tuttora, mentre il territorio continua ad essere sottoposto a controlli (ma a macchia di leopardo), che interessano attività imprenditoriali che a confronto sembrerebbero peccare di irregolarità molto inferiori, alla Pignatella  tale situazione di illegittimità continua inspiegabilmente essere tollerata dalle Istituzioni. Lasciando che i responsabili continuino ad essere impuniti ed a praticare il loro mestiere. Ossia, con assoluto dispregio delle regole, sbeffeggiando imprenditori onesti, sfidando con arroganza lo Stato e chi lo rappresenta, magari spalleggiati dal solito politico di turno in cerca di una visibilità ormai persa, lancia precisi segnali che diffondono ulteriore smarrimento nella popolazione. Ovvero che operare nell’illegalità , anche in una località esposta come la civile Sorrento (che all’ apparenza continua ad essere sotto controllo e mantenere la distanza da determinate situazioni di degrado), si può! –  Diverso dovrebbe essere altresì il messaggio per una comunità che per la maggior parte ancora crede  nelle Istituzioni, sebbene chi attualmente amministra il territorio ha sinora ampiamente dimostrato i propri limiti, lasciando pensare che praticare una tale attività sia ormai del tempo perso.  Bisogna pertanto che le Istituzioni e le Forze dell’Ordine che le rappresentano, insieme all’operato della Magistratura, si sforzino nel riappropriarsi di quella fiducia che sembra ormai persa, indicando in modo concreto il sentiero del rispetto delle regole, che anche una popolazione tendente alla legalità come quella sorrentina, di fronte a determinate e ripetitive situazioni, sembra aver ormai smarrito.-  05 agosto 2017 – salvatorecaccaviello