Spalletti ritrova Icardi, ma l’Inter non è ancora completa. Con la partenza di Kondogbia serve un incontrista
Vincere aiuta, non scaccia però la paura di essersi illusi. Con cinque successi di fila nelle amichevoli, l’Inter d’estate ha dato il meglio ma ha vissuto soprattutto delle intuizioni di Luciano Spalletti. Si è vista una formazione con un gioco definito e sono riemersi calciatori dimenticati. Ritrovato capitan Icardi, tornato a segnare dopo quasi quattro […]
Vincere aiuta, non scaccia però la paura di essersi illusi. Con cinque successi di fila nelle amichevoli, l’Inter d’estate ha dato il meglio ma ha vissuto soprattutto delle intuizioni di Luciano Spalletti. Si è vista una formazione con un gioco definito e sono riemersi calciatori dimenticati. Ritrovato capitan Icardi, tornato a segnare dopo quasi quattro mesi dimostrando di essere pronto per l’esordio in campionato contro la Fiorentina, i nerazzurri hanno ora urgenza di rinforzare una squadra incompleta. Spalletti lo va ripetendo dai primi giorni del ritiro a Brunico: «La coperta in difesa è cortissima». E non solo dietro, dove mancano un centrale e un terzino destro, ma anche a centrocampo dove è esploso il caso Kondogbia. Il francese non si è presentato all’ultimo allenamento, vuole andare al Valencia (i giornali spagnoli l’hanno accostato alla Juve, ma non ci sono conferme), e Spalletti è stato duro: «È stato mal consigliato». Il centrocampo preoccupa l’allenatore. Se dovesse andare via anche Kondgobia (che sarà multato), all’Inter non resterebbe neppure un incontrista puro: Vecino, Borja Valero e Gagliardini hanno altre caratteristiche. L’Inter è fragile in difesa e lì nel mezzo. Spalletti ha (per ora) posto il veto alla cessione al Valencia di Murillo, unica alternativa a Miranda e Skriniar. C’è l’accordo tra i club, ma senza un sostituto non può farlo partire. I nerazzurri hanno chiesto Garay, il centrale argentino sembra però vicino allo Spartak Mosca: solo se la trattativa dovesse saltare potrebbe arrivare a Milano. L’altro nome è il 22enne Kimpembe, centrale del Psg. Si segue anche il terzino destro portoghese Cancelo, sempre del Valencia. L’Inter ha condotto un mercato a fari spenti. Il gruppo Suning ha investito appena una cinquantina di milioni, frenato dal governo di Pechino che impone rigore negli acquisti. Non è detto però che in coda all’estate non piazzi due colpi come un anno fa, quando per Joao Mario e Gabigol spese 75 milioni. Il nodo è il centrocampo. Perso Vidal, Spalletti ha urgente necessità di un uomo di peso e già pronto. Ma l’Inter si muove con troppa lentezza, costretta a attendere sempre l’ok di Suning dal quartier generale di Nanchino. Sfumato Emre Mor, in settimana dovrebbe arrivare Schick a infoltire l’attacco, unico reparto ricco. Il resto è da completare e le intuizioni di Spalletti non possono coprire ancora a lungo i buchi e scacciare le paure nerazzurre. (Corriere della Sera)